Trentino, graduatorie degli insegnantiannullate dal Tar: avvio scolastico a rischio

Il giorno dopo la comunicazione della sentenza del Tar di Trento che, accogliendo il ricorso di una insegnante delle elementari, ha bloccato le nuove graduatorie provinciali, la rappresentante dei presidi trentini, Franca Zappini, esprime grande preoccupazione



TRENTO. «Noi presidi siamo preoccupati. In questo momento serviva serenità al mondo della scuola trentina. Questa sentenza del Tar, invece, complica il quadro e rischia di far slittare l’inizio del prossimo anno scolastico». A lanciare l’allarme è Franca Zappini, preside del liceo Russell di Cles, nonché presidente regionale dell’associazione nazionale dirigenti scolastici (Anp).
Il giorno dopo la comunicazione della sentenza del Tar di Trento che, accogliendo il ricorso di una insegnante delle elementari, ha bloccato le nuove graduatorie provinciali, la rappresentante dei presidi trentini, Franca Zappini, esprime grande preoccupazione per le conseguenze di questa decisione. «Capisco i diritti dei docenti», afferma «però le nostre scuole avrebbero avuto bisogno di tranquillità». Un miraggio adesso che, alla fine di giugno, le graduatorie sono tutte da rifare. «I tempi - continua la preside del liceo Russell di Cles - sono decisamente stretti e alla luce di questa sentenza potrebbe anche slittare l’inizio del prossimo anno scolastico perché potrebbero sorgere dei problemi organizzativi». Nel concreto si rischia un ritardo nell’assegnazione delle cattedre, difficoltà nella programmazione di inizio anno e nell’organizzazione dei corsi di recupero e potrebbero essere penalizzate soprattutto le scuole di periferia. Insomma, il sistema-scuola potrebbe paralizzarsi.
La Provincia, pur criticando la sentenza e in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, ha assicurato il regolare inizio del prossimo anno scolastico, che è previsto per il 9 settembre, ma i presidi hanno dei dubbi. «Bisogna vedere - sottolinea Zappini - se si riescono a fare le nomine in tempo. Sarebbe spiacevole iniziare con dei docenti e poi doverne chiamare altri. Questa sentenza - conclude amara - arriva con un tempismo perfetto, proprio quando le scuole sono anche alle prese con la riforma Dalmaso. Insomma, sarà un’estate decisamente impegnativa e speriamo che si possa trovare una soluzione positiva al più presto».
Diversa la linea dei docenti. Alessandro Genovese, portavoce degli Stati Generali della scuola trentina, accoglie con soddisfazione la sentenza del Tar. «Mi fa piacere perché così si è dimostrata l’illegittimità di uno dei tanti errori di questa giunta provinciale che ha dimostrato, oltre all’arroganza, anche incompetenza. La norma che prevede 40 punti ogni 3 anni a chi lavora nella scuola trentina è una follia. Talmente folle che qualcuno pensa che sia stata fatta ad hoc per favorire certi docenti. La giunta dovrebbe trarre insegnamento da questa sentenza per evitare altre figuracce. Senza dimenticare che siamo anche in attesa di un altro ricorso al Capo dello Stato contro tutta l’iniziativa innovativa della Provincia». Infine, Genovese ipotizza quella che potrebbe essere adesso la soluzione per le graduatorie. «Il tempo stringe e non ci sono scappatoie: bisogna ripristinare le graduatorie precedenti», conclude.

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