Trentino: èla medicina alternativanella nuova legge sulla sanità

C’è anche la medicina antroposofica tra le attività tutelate dalla nuova legge sulla sanità. Sarebbe però forse meglio dire il contrario. Perché l’articolo di legge che riconosce alcune pratiche di medicina complementare è stato inserito per tutelare i cittadini-pazienti che sempre più frequentemente si rivolgono a pratiche diverse da quelle «scientifiche»


Robert Tosin


TRENTO. C’è anche la medicina antroposofica tra le attività tutelate dalla nuova legge sulla sanità. Sarebbe però forse meglio dire il contrario. Perché l’articolo di legge che riconosce alcune pratiche di medicina complementare è stato inserito per tutelare i cittadini-pazienti che sempre più frequentemente si rivolgono a pratiche diverse da quelle «scientifiche».
L’articolo di legge era stato inserito su richiesta del consigliere verde Roberto Bombarda, sulla scorta di una crescente richiesta di queste nuove pratiche per il benessere. La diffusione di queste “medicine” a cui la scienza ufficiale guarda in cagnesco lascia purtroppo lo spazio anche ad impostori belli o buoni, o anche solo a profittatori o ciarlatani che fanno leva sulla forte sensibilità della gente per gli aspetti legati alla salute e al benessere per trarre guadagno. D’altra parte esempi li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: presunti medici o esperti che propinano beveraggi strani o imposizione di mani per alleviare i dolori, far crescere i capelli o addirittura curare tumori. E’ allora necessario discernere chiaramente chi opera in maniera legale, cosciente e professionale determinate attività di aiuto al benessere della persona da chi invece rischia di provocare danni per l’impreparazione e la superficialità.
Le medicine complementari (e non alternative) che vengono in qualche modo “riconosciute” sono l’agopuntura, la fitoterapia, l’omeopatia e l’antroposofia. Per queste discipline la legge prevede che gli ordini professionali dei medici, odontoiatri e veterinari si attrezzino per istituire degli elenchi dove registrare i soggetti che le praticano. Ovviamente questo prevede anche un ferreo controllo, un aggiornamento sistematico e un monitoraggio volto a garantire sempre la sicurezza per i clienti e la professionalità degli esercenti. Non solo. La legge prevede anche l’istituzione di rigidi criteri che identificano gli istituti di formazione extrauniversitaria nelle singole discipline. Anche in questo caso l’obiettivo è garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi nella preparazione di personale che poi eserciterà l’attività “complementare” sul territorio.
E’ un segno dei tempi comunque che la legge sia costretta a tenere conto di una diffusione di medicina “alternativa”, sviluppatasi fuori dai canoni della scienza moderna basata sulla sperimentazione ma a cui molti riconoscono come portatrice di benefici di diverso tipo. Sempre più praticata, ad esempio, la ricerca di cure omeopatiche cioè con “prodotti medicinali” assolutamente naturali e che in parte va di pari passo con la fitoterapia, anche questa basata sui poteri curativi o che procurano benessere offerti dalle piante. Un metodo, questo, che si perde nella notte dei tempi: dai primi sistemi di cura all’alba della storia alle tisane delle nostre nonne. L’agopuntura arriva dall’oriente ed è pratica molto conosciuta, la cui applicazione non può certo essere lasciata nelle mani di chiunque. Meno conosciuta è invece la medicina antroposofica, anche perchè la più giovane del panorama delle medicine complementari. Fondata da Rudolf Steiner - il pedagogista celebre per il metodo, appunto, steineriano - accosta la cura del fisico alla psicologia e alla spiritualità.

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