il vertice

Tredici delegazioni al G7 in corso a Trento. Il sindaco Ianeselli: «Siamo la città della ricerca»

Presenti anche delegati Ue, della Corea e di organismi internazionali. Risposta aik sindacati: "Tutelare le fasce di lavoratori più deboli e più fragili" (foto Ansa)

IL SUMMIT. A Palazzo Geremia focus sull’intelligenza artificiale 

I SINDACATI. Chiesta una commissione provinciale per la formazione continua

LE IMMAGINI. Strade svuotate e controlli

LA SICUREZZA. Scattata la zona rossa, traffico al minimo e poca gente in centro

LA PROTESTA. Tre le manifestazioni: in piazza sindacati e Assemblea per la Palestina



TRENTO. Più di cento persone appartenenti a 13 diverse delegazioni internazionali presenti a palazzo Geremia a Trento per la seconda giornata del G7 dedicata all'intelligenza artificiale. Oltre a Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, le sale cinquecentesche della sede municipale hanno ospitato anche delegati dell'Unione europea, della Corea e di organismi internazionali come Oecd o Unido.

A fare gli onori di casa, il sindaco Franco Ianeselli che ha accolto il sottosegretario Alessio Butti, incaricato di presiedere la sessione trentina. Al termine della mattinata il sindaco ha incontrato anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

"È un momento speciale quello che Trento sta vivendo in questo periodo: se la visita del presidente Mattarella all'inizio di febbraio ha investito ufficialmente la città a Capitale del volontariato, oggi potremmo dire che Trento si vede riconosciuto il ruolo di Capitale dell'intelligenza artificiale. Ciò avviene non per caso né per fortuna, ma perché viviamo in una città che dagli anni Sessanta ha sempre creduto nella ricerca e in quella frontiera del sapere rappresentata dall'intelligenza artificiale", commenta il sindaco.

 "Ci sono lavori che possono solo beneficiare dell'intelligenza artificiale. Storicamente vediamo che dove c'è l'innovazione tecnologica poi non è che c'è la diminuzione netta dei posti di lavoro. Però nelle transizioni c'è il rischio di perdere il lavoro a causa dell'innovazione. E per questo per tutelare le fasce di lavoratori più deboli e più fragili - in Italia questa categoria di lavoratori è più alta rispetto ad altri Paesi - serve tanta formazione continua e sulla formazione permanente". Così Ianeselli ha risposto alle perplessità portare dai sindacati. "Per cui se si parla di intelligenza artificiale bisogna anche parlare di diritti delle persone, di protezione dei diritti delle persone e di formazione continua".













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