DOMENICA TRAGICA

Tre valanghe in TrentinoDue feriti, uno salvo per miracolo

Allarmi in serie sul Sass Pordoi, sul Cornetto e in Vigolana


Mara Deimichei


TRENTO. Il primo allarme a mezzogiorno: una valanga si era staccata sul Pordoi e aveva travolto uno scialpinista tedesco. Il secondo allarme verso le 13.30: una slavina sul Bondone. Per fortuna nessuna persona coinvolta. Una manciata di minuti prima delle 15 la terza richiesta d’aiuto. Un uomo di Vigolo Vattaro era stato sommerso da una valanga in Vigolana.
 I due feriti sono stati salvati e, considerato quello che hanno passato, sono anche in buone condizioni. Quella di ieri è stata una giornata segnata dall’incubo valanghe, in Trentino come in gran parte dell’arco alpino. Tre allarmi in una sola giornata rappresentano un numero importante ed è stata la preparazione dei soccorritori e anche un po’ la clemenza del destino ad evitare che quella di ieri da giornata di valanghe si trasformasse in giornata di tragedie.
 Il primo allarme, come detto, è scattato poco prima di mezzogiorno. A chiamare un escursionista tedesco il cui compagno era stato travolto da una slavina con un fronte di 200 metri nei pressi del rifugio Boè, sul Pordoi. La zona è quella delle Mesules. I due stavano scendendo con gli sci ma a quanto pare avevano sbagliato la traccia preferendo restare più alti, evitando così anche una salita. Una scelta che ha provocato il distacco della neve che ha travolto uno dei due trascinandolo verso valle. L’uomo era senza Arva e senza attrezzatura, fatto questo che poteva costargli la vita. Per sua fortuna sono arrivati altri due scialpinisti, anche loro germanici, che avevano con loro tutta l’attrezzatura necessaria comprese pale e sonde con le quali hanno iniziato a cercare l’escursionista. In un quarto d’ora sono riusciti ad individuarlo e liberarlo dalla neve. Nel frattempo sul posto (a poca distanza dalla val Lasties dove il giorno di Santo Stefano quattro uomini del soccorso alpino dell’alta Fassa persone la vita durante le ricerche di due turisti) era arrivato l’elisoccorso che ha portato il tedesco a valle. Era praticamente illeso. Infreddolito certo, dopo tutto era rimasto per un quarto d’ora sotto la neve, ma in buone condizioni fisiche.
 Alle 13.30 il secondo allarme sul Bondone. La zona del distacco è quella del Cornetto, versante della valle dei Laghi. Anche in questo caso interviene l’elisoccorso ma per fortuna la slavina di piccole dimensioni, non aveva travolto nessuno. E c’è anche il dubbio che il distacco, lontano dalle piste, possa risalire ai giorni scorsi.
 Non erano ancora le 15 quando è arrivata la terza richiesta di soccorso, dalla Vigolana nella zona di Malga de Rocca. Si tratta di un luogo molto frequentato, una passeggiata tranquilla che ieri era stata scelta da Stefano Bianchini, 49 anni, e il figlio Andrea - entrambi di Vigolo Vattaro - per una breve escursione pomeridiana. I due erano partiti con gli scarponi e i ramponi ma senza Arva e altre attrezzature anche perché quel percorso è facile. Il distacco della valanga c’è stato nel momento in cui i due hanno attraversato un canalone. La neve ha travolto Stefano che è stato sommerso e trasportato verso valle. Illeso il figlio diciassettenne ha dato l’allarme al 118 e poi ha iniziato a scavare nella neve con le mani. L’elisoccorso è arrivato in quattro minuti. Il cane Bay ha subito individuato il luogo dove si trovava l’uomo e il tecnico del soccorso alpino ha iniziato a scavare. L’uomo era in arresto cardiaco, in condizioni criticissime ma grazie all’intervento del medico rianimatore ha ripreso conoscenza. Portato al pronto soccorso Santa Chiara era in ipotermia con una temperatura corporea di poco superiore ai 31 gradi. Ma sta bene. Ha subito ricominciato a parlare e domani dovrebbe essere dimesso dall’ospedale. È stato molto fortunato ma per salvargli la vita è stato indispensabile il coordinamento e la velocità dei soccorsi. Ed è stato importantissimo il fiuto di Bay che è riuscito ad individuarlo subito













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