Toniolli, la new entry a fianco di Ottobre 

L’ex dirigente (Itea, A22, Caproni) si è lanciato nell’agone politico: «Dellai aveva visione. Rossi? Leader bocciato»


di Chiara Bert


TRENTO. È stato ai vertici dell’Itea, poi dell’A22, presidente dell’aeroporto Caproni per un decennio. Ha attraversato da dirigente pubblico l’era dellaiana, vicino all’ex superassessore Silvano Grisenti, e di loro dice: «Avevano una visione chiara dello sviluppo del Trentino, quella visione che oggi manca». Oggi Paolo Toniolli, 59 anni, una laurea in Economia e una in Giurisprudenza, ha deciso di fare politica e di farla con Mauro Ottobre, in quella «Autonomia Dinamica» nata dalla rottura del deputato con il Patt di Ugo Rossi e Franco Panizza.

«Mi piacciono le sfide», dice di sè, «in media cambio ogni cinque anni». Oggi fa il libero professionista, si occupa del recupero di aree industriali critiche. Ma la politica lo attrae: «È un’esperienza nuova in un momento in cui la politica è in crisi, la gente disillusa e c’è bisogno di mettere in gioco le capacità che uno si è costruito nel mondo del lavoro».

Finora è rimasto un passo indietro rispetto al fondatore, in popolarità certo non può competere con politici come Mauro Ottobre e Caterina Dominici, i due fuoriusciti del partito autonomista che hanno deciso di imbarcarsi nella nuova avventura elettorale. Ma Toniolli non sembra destinato a un ruolo di comprimario mentre sciorina il programma del movimento: trasporto pubblico per collegare la città alle valli, no al ridimensionamento degli ospedali periferici, recupero del ritardo rispetto all’Alto Adige su turismo e agricoltura di montagna.

Il movimento sta battendo il territorio in lungo e in largo, prossimi appuntamenti a Borgo, Tione, Trento, Cavalese. La collocazione politica naturale è nel centrosinistra autonommista, ma per ora Autonomia Dinamica si tiene ancora le mani libere, magari alle politiche sarà la coalizione provinciale a cercare i suoi voti. «Lei mi chiede con chi stiamo? Tutti abbiamo votato, io ho votato centrosinistra convinto, penso che gli anni della presidenza di Lorenzo Dellai siano stati molti importanti per il Trentino». Poi è arrivato Ugo Rossi, su cui Ottobre ha da tempo posto il veto.

«Se la coalizione non ha funzionato, c’è un’evidente responsabilità del leader», analizza Toniolli. «Il centrosinistra è sicuramente il primo soggetto con cui ragionare, ma ci sono stati errori e scelte profondamente sbagliate, dal Nuovo ospedale alla riforma sanitaria, alle politiche su energia e ambiente. Prima degli incentivi alle auto elettriche andrebbe potenziato il metano, su Passo Rolle si è bocciata un’idea vincente, sulla Loppio Busa litigano tra ferrovia e gomma quando il vero problema è fare».

Il giudizio è severo verso il Patt e la sua ultima campagna acquisti (con Viola e Daldoss uomini di punta del partito plasmato da Rossi): «Mostra un’incapacità di seminare. Ci sono dei mondi da recuperare, come gli artigiani, ma non lo si fa con lo zuccherino dell’ultim’ora degli sgravi Imis, serve piuttosto un patto di legislatura sulle grandi partite». «Noi siamo partiti dal programma, sono gli altri che non hanno una visione e devono dirci dove vogliono andare», sintetizza Toniolli. Che alza lo sguardo all’Europa: «Guardiamo alla Catalogna, ma anche a Veneto, Lombardia ed Emilia. La risposta giusta oggi è una risposta autonomista, che non significa affatto chiudersi dentro i propri confini ma stare in Europa con la propria specificità». Primo test le politiche del prossimo marzo: «Daremo indicazioni in tempi brevi». Poi si aprirà la campagna elettorale per le provinciali, ed è lì che gli ex misureranno il proprio peso elettorale.













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