Tonina: «Clima, non possiamo più rimanere indifferenti»

Trento. “Nella lotta contro i cambiamenti climatici, il Trentino non parte da zero, può contare su un percorso autorevole e non improvvisato di gestione e salvaguardia del territorio, sulla...



Trento. “Nella lotta contro i cambiamenti climatici, il Trentino non parte da zero, può contare su un percorso autorevole e non improvvisato di gestione e salvaguardia del territorio, sulla professionalità di realtà come la Protezione Civile e il Servizio Bacini Montani, nonché sulla straordinaria forza del volontariato. Ma si può fare di più, anche partendo dall’educazione”. Lo ha detto il vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina, intervenuto alla conferenza “Cambiamenti climatici: l’urgenza di agire”, con la partecipazione di Luca Mercalli per uno degli appuntamenti clou della Conferenza annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima, che Trento ha ospitato in questi giorni.

Mercalli non ha mancato di commentare la tempesta Vaia, evento estremo, ma non ascrivibile esclusivamente ai cambiamenti climatici, cosa vera invece per lo scioglimento dei ghiacciai. Ampia parentesi quindi per l’Accordo sul clima di Parigi del 2015 che punta ad evitare uno “scenario catastrofico” stante la previsione di un innalzamento di 5 gradi della temperatura sul pianeta se non si interviene subito per ridurre le emissioni di CO2.

“Ciascuno di noi può fare la sua parte - è stato il messaggio conclusivo del vicepresidente Tonina - e non è più possibile rimanere indifferenti di fronte al tema del cambiamento climatico, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”. Tonina ha ricordato la commemorazione del primo anniversario della tempesta Vaia avvenuta ieri a Trento, con il ricordo delle vittime e al tempo stesso la gratitudine alle tante persone che in quell’occasione drammatica si sono prodigate per la nostra terra. “La Provincia di Trento - ha ricordato il vicepresidente - ha saputo reagire in modo esemplare, dimostrando di avere alle spalle un percorso autorevole e non certo improvvisato, incardinato sulla sinergia di più soggetti della società civile”.

Dopo l’alluvione del 1966 infatti, il Trentino ha saputo investire sulla salvaguardia dell’ambiente con il primo Piano Urbanistico. Nel 1987, dopo la tragedia di Stava, un secondo Piano Urbanistico ha portato ad investire risorse importanti attraverso i bacini montani in ambito di gestione del territorio. E quindi il terzo P.U.P. del 2007 che ha espresso attenzioni fondamentali in tema di ambiente e tutela del paesaggio.“Il nostro territorio di montagna è bello ma fragile - ha detto Tonina - necessita di maggior attenzione, di sensibilità, di responsabilità politica, come emerso anche dagli Stati Generali della montagna. E se oggi il Trentino è come lo vediamo, lo si deve alla capacità di aver sostenuto politiche mirate, dalla prevenzione alla cura di bacini e alvei, dall’economia ai servizi, fino alla Protezione civile ed alla grande attenzione rivolta al volontariato ed ai valori che sa esprimere”. “L’ambiente è la nostra casa - ha concluso il vicepresidente - e deve essere la nostra priorità”.













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