Ticket, la giunta alza la soglia a 40 mila euro

Ma i sindacati chiedono di considerare i componenti del nucleo familiare Itea, il canone minimo a 40 euro. Daldoss: «Va evitato l’assistenzialismo»



TRENTO. La giunta aumenta da 30 mila a 40 mila euro la soglia di reddito (familiare) oltre la quale si pagheranno i 10 euro di ticket sulle prestazioni specialistiche (visite, Tac, Pet, chirurgia ambulatoriale). L’annuncio è stato dato ieri sera al vertice di maggioranza sulla Finanziaria (a cui hanno partecipato anche i segretari di partito) dall’assessora alla salute Donata Borgonovo Re, una scelta - ha spiegato - frutto di un approfondimento sui dati reali arrivati soltanto ieri dall’Agenzia delle entrate. Dati che hanno dato garanzia che il gettito rimarrà comunque, anche alzando la soglia, di 3 milioni di euro, calcolando che oggi il 70% delle visite specialistiche vengono fatte da categorie già esenti (per età o malattie croniche), esenzioni su cui l’assessora ha ridato ampie rassicurazioni.

L’innalzamento a 40 mila euro è stato ben accolto dal Pd, il partito dell’assessora che per primo aveva manifestato forti perplessità sulla misura, chiedendo che fossero valutate tutte le alternative ed eventualmente introdotti correttivi.

Sui ticket sono tornati ad insistere ieri anche Cgil, Cisl e Uil nell’incontro sulla manovra avuto con il vicepresidente Alessandro Olivi e il direttore generale Paolo Nicoletti. I sindacati chiedono che prima di chiedere un sacrificio ai cittadini si verifichino prima i risparmi ottenibili dalla riorganizzazione ospedaliera. In ogni caso, se la misura venisse confermata, chiedono che il reddito venga ponderato sul numero di componenti il nucleo familiare, per garantire quell’equità che da solo il reddito non può garantire.

Su un altro punto la giunta ha manifestato ieri un’apertura, alla luce del pressing dei sindacati: il canone minimo dell’Itea scenderà da 50 a 40 euro. L’assessore Carlo Daldoss ha spiegato che l’aumento da 25 a 40 euro è necessario per evitare l’assistenzialismo, perché ci sono casi di sovrapposizioni di incentivi pubblici, con persone che ricevono anche 20 mila euro all’anno e la casa Itea a 25 euro di affitto.

Sempre sul fronte sociale, Cgil, Cisl e Uil ieri hanno rilanciato la richiesta alla Provincia di garantire l'effettiva attivazione del fondo di sanità integrativa Sanifonds, attraverso l'accreditamento dei versamenti di tutte le categorie economiche, e di avviare la costituzione del Fondo unico territoriale di solidarietà per garantire il reddito di continuità ai lavoratori sospesi nei settori dove non è attiva la cassa integrazione guadagni. Per quanto riguarda il pubblico impiego, i sindacati hanno criticato il blocco del rinnovo contrattuale esteso dalla manovra per i prossimi tre anni, mentre a livello nazionale il governo lo ha previsto solo per il 2015. La giunta ha comunque confermato le risorse per il Foreg.(ch.be.)













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