Territorio, si punta al «consumo zero»

Il rapporto provinciale dice che fra il 1960 e il 2004 la superficie edificata è cresciuta del 190%. La popolazione del 20


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. I dati del «Rapporto provinciale sullo stato del paesaggio», presentato ieri mattina in aula magna al Muse, parlano di un consumo di suolo che ha continuato ad aumentare in Trentino, e di alcune previsioni urbanistiche su scala locale che porterebbero, se attuate, ad un'ulteriore urbanizzazione di ben 1300 ettari ora agricoli o naturali. Al tempo stesso, hanno spiegato il presidente Ugo Rossi e l'assessore provinciale Carlo Daldoss, suffragati nell'affermazione dalle relazioni tecniche presentate da vari esperti, la riflessione nella società e in Consiglio provinciale su come arrivare all'obiettivo anche europeo del consumo zero è avviata. Uno degli strumenti operativi per non consumare più suolo e paesaggio è questo rapporto, curato dalla Tsm e dall'Osservatorio del paesaggio trentino voluto dalla Provincia. «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto rispetto alla cultura del paesaggio» ha chiosato Rossi. I dati dicono anche altro.

Il rapporto rendiconta che a livello provinciale i dati disponibili, «pure soffrendo di una certa approssimazione» stimano che la superficie edificata fra il 1960 e il 2004 è aumentata del 190% a fronte di un incremento della popolazione del 20,1%. I dati 2015 dell' Ispra registrano per il Trentino un suolo urbanizzato (stimato al 2012) pari a 340,3 mq per abitante (ovvero il 3% superficie provinciale). In Alto Adige fanno meglio: consumano il 2,3% della loro superficie. Il dato nazionale è il 7%, arrivando al 7,2% nel nord est. La posizione della provincia nella classifica nazionale peggiora se si considera che il consumo di suolo in Trentino, dove il 60% del territorio sta sopra i 1000 metri e ben il 10,64% è coperto da rocce e ghiacciai, è a danno soprattutto dell'agricoltura. Lo spazio per coltivare e costruire in Trentino è solo il 13% della superficie totale. Il rapporto ha studiato con particolare attenzione alcune aree studio (corrispondenti a 50 comuni, al 25,3% della superficie della provincia, dove vive il 57,7% della popolazione). Ne emerge che in esse è cresciuta più l' urbanizzazione che la popolazione (tra il 1973 e il 2011). In particolare vale a Pergine (popolazione +61,3%, urbanizzato +84,9%) in Rotaliana (popolazione + 37,6%, urbanizzato + 69,6%), in Alta e Media Vallagarina (popolazione +34,3%, urbanizzato +6772%) fra Riva e Arco (popolazione + 37,8%, urbanizzato + 66,2% ), e ancora a Rovereto (popolazione +26,6%, urbanizzato +56,6%) e a Trento (popolazione + 20,5%, urbanizzato +70,7%). Il fenomeno della discrepanza fra popolazione e consumo di suolo presenta valori estremi nelle zone periferiche. In Fiemme fra 1973-2011 la popolazione è cresciuta del 13,2%, il suolo urbanizzato del 97,2%, in Primiero la popolazione è calata dello 0,9%, la superficie urbanizzata cresciuta del 69,9%. Anche il dato relativo ai metri quadri urbanizzati per abitante è rilevante nelle periferia: in Fiemme è pari a 422 mq/abitante , in Primiero a 506 mq7abitante. La politica, per voce di Rossi e Daldoss, ha espresso la volontà di cambiare radicalmente approccio rispetto al passato, nonostante, come si vede dai dati, le tendenze delle realtà locali.













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