Terminato il recupero del forte Busa Granda

Sopralluogo ieri in Panarotta al manufatto bellico della Prima guerra mondiale Restaurate le 2 torrette sporgenti da terra e i 90 metri di camminamenti interni


di Roberto Gerola


PERGINE. Sopralluogo con visita guidata per il Forte Busa Granda posto nell’omonima località nei pressi del Compet (strada per la Panarotta e nel Comune di Vignola Falesina). Fu costruito in due mesi smontando le strutture del Forte delle Benne per armare quello di Busa Granda. Questo tra il febbraio e l’aprile 1915 e quindi poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia contro gli Imperi centrali.

Ieri, prima con l’illustrazione di alcune pannelli informativi (saranno 18 lungo i mille metri di strada che separano il Compet dal Forte), poi dentro il forte stesso, l’ingegner Jeschkeit Volker, studioso proprio del Forte Busa Granda, ha tenuto una “lezione” di storia. Il ricercatore ha compiuto approfonditi studi sul Forte. L’iniziativa è stata del sindaco di Vignola Falesina Danilo Anderle che insieme ai suoi predecessori, Maria Grazia Motter e Matteo Anderle, e ad altri collaboratori come Lorenzo Beber, ha portato avanti il recupero dell’importante testimonianza della Grande Guerra. Il Forte faceva parte di quella seconda linea di difesa (contro l’esercito italiano proveniente dalla Valsugana) che proseguiva sul crinale dei monti verso Palù del Fersina. Volker è anche stato interessato dall’architetto Roberto Pozzato che ha progettato il recupero del Forte, opera finanziata nel 2014 dalla Provincia con 329.000 euro (su 412.000 euro) ed eseguita dall’impresa Casarotto. I lavori sono conclusi: mancano poche rifiniture e l’impianto elettrico (ancora provvisorio). Capofila è Vignola Falesina che ancora nel 2001 aveva redatto un primo progetto.

Dalla sommità del dosso Busa Granda, si sparava sulla Valsugana granate esplosive e schrapnel. I due cannoni girevoli (ma non rientranti) sporgevano dalle torrette e avevano una gittata di 6 km: veniva caricati dall’interno attraverso un montacarichi e con 4 serventi al pezzo. Nel forte c’erano 47 soldati e 2 ufficiali (II Compagnia da campo del I Battaglione fanteria). Comprende un reticolo di camminamenti (circa 90 metri) e stanze (dormitori, soggiorni, cucine, bagni, depositi) a 13 m di profondità con due enormi “tubi” per i cannoni. Gli ingressi sono sul lato verso il Compet. Altre feritoie sbucavano sul versante e si aveva un’ottima visuale. All’esterno ancora camminamenti (verso Vetriolo) per collegare le batterie di mitragliatrici. «La componente storica - dice il sindaco Anderle - è importante per la completa valorizzazione del manufatto». Per questo ha coinvolto Volker ed altri esperti.













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