Tenta di rapinare la sala slot 

Alla Lucky Roulette di via Maccani. Un uomo dall’età apparente di 40 anni, entrato alle 10.30 come un normale giocatore, ha estratto una pistola chiedendo l’incasso. Ma la madre della titolare, sola in negozio, è riuscita a guadagnare la porta e chiedere aiuto, mettendolo in fuga


GIULIANO LOTT


Trento. La titolare della sala slot Lucky Roulette, una giovane signora cinese, non era in sede lunedì mattina. C’era invece il marito, che verso le 10.30 è uscito per prendersi un panino, lasciando nella sala la suocera a presidiare l’attività per qualche minuto. «Mia madre - racconta la titolare - non lavora qui, passa ogni tanto per prendersi un caffè, perché dietro alla cassa c’è una macchina espresso. Era rimasta da sola solo per qualche minuto, giusto il tempo che mio marito tornasse dal bar. E a questo punto è entrato un uomo, con in testa un berretto e un paio di occhiali da sole. A vederlo nel video dell’impianto di sorveglianza, poteva avere circa 40 anni. È entrato, è andato nella sala delle slot ed ha giocato per 4 o 5 minuti, come un normale cliente. Poi ha chiesto dov’era il bagno, ed è entrato. Forse voleva solo assicurarsi che in sala non ci fosse nessun altro». Uscito dal bagno, l’uomo ha aperto la porta a fianco della cassa, con in pugno una pistola ed ha intimato alla donna “Dammi i soldi”.

«Poteva anche essere un giocattolo - spiega la titolare - , ma mia madre ha riferito che a vederla pareva un’arma vera». La signora però è riuscita a mantenere la calma. «Lei non parla italiano, ha preso tempo spiegandogli che non capiva, ma intanto è riuscita ad aggirare il rapinatore, che si era piazzato davanti alla porta. Appena ha avuto abbastanza spazio, è corsa verso la porta d’ingresso per chieder aiuto. E a quel punto anche il rapinatore è corso verso l’uscita, scappando».

La titolare non aveva mai subito una rapina. «In verità abbiamo rilevato l’attività di via Maccani solo da un mese e mezzo, ma ho un’altra attività da tempo e non ho mai avuto problemi del genere. Non ce lo aspettavamo di certo, tanto meno a quell’ora del mattino».

Alla donna non è rimasto che chiamare i carabinieri e sporgere denuncia contro ignoti. «Sono arrivati ed hanno fatto i rilievi dal caso. Noi abbiamo fornito loro le immagini dell’impianto di videosorveglianza, dove si vede tutto quello che è successo. Purtroppo mia madre non è in grado di capire di dove l’uomo fosse: parlava italiano, ma lei non saprebbe distinguere l’accento»













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