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Tassullo Materiali, chiesto il fallimento

A rischio 62 posti di lavoro. Zabbeni (Fillea Cgil): «Una sorpresa, l’azienda si stava riprendendo e ricollocando sul mercato»


di Daniela Ricci


TASSULLO. Dipendenti e sindacalisti che da anni seguono le sorti dell’azienda nonesa questa proprio non se l’aspettavano: martedì in tribunale a Trento il commissario giudiziale ha depositato un’istanza di fallimento per la Tassullo Materiali. Un atto che sovverte le aspettative e le prospettive dei 62 lavoratori, che ora rischiano seriamente di perdere il posto.

Le ultime notizie sulla Tassullo Materiali spa risalgono al dicembre scorso. Con un comunicato stampa i segretari di categoria Maurizio Zabbeni (Fillea Cgil), Fabrizio Bignotti (Filca Cisl) e Gianni Tomasi (Feneal Uil) annunciavano che i 62 posti di lavoro erano salvi e che l’azienda sarebbe ricorsa alla cassa integrazione straordinaria per un anno. La Tassullo, poco prima, era stata ammessa al concordato liquidatorio, procedura che le avrebbe permesso di pagare i debiti pregressi (compresi quelli nei confronti dei dipendenti) e insieme di proseguire con l’attività produttiva e quindi mantenere, appunto, l’occupazione, nel rispetto di un piano di continuità che prevedeva anche interventi non solo di consolidamento ma anche di rilancio.

«La richiesta di fallimento è l’ennesima novità di questa vicenda»: sono le prime parole che Maurizio Zabbeni pronuncia con un tono in cui, più che sorpresa, traspare amarezza. «Siamo molto preoccupati, Ora non ci sono più garanzie per i lavoratori» aggiunge il segretario della Fillea, che parla anche a nome dei colleghi di Cisl e Uil. «La cosa assurda - aggiunge Zabbeni - è che questa azienda negli ultimi anni ha realmente fatto passi in avanti verso la ripresa. Ora infatti stanno lavorando bene».

Un anno fa lo stesso Zabbeni commentava sul nostro giornale, pur con cauto ottimismo, proprio la diversificazione con cui la storica azienda della Val di Non aveva risposto alle difficoltà, che peraltro attanagliano, oggi come ieri, l’intero settore legato all’edilizia.

La Tassullo Materiali aveva deciso di abbandonare progressivamente il settore dell’edilizia classica per iniziare a produrre materiali particolari da presentare al mercato della grande distribuzione. Accanto andava crescendo il business delle celle ipogee per la conservazione delle mele.

Cos’è successo, da allora, per indurre il commissario a chiedere il fallimento? «Non lo sappiamo - risponde Zabbeni - e nei prossimi giorni cercheremo di capire di più per vedere se ci sono ancora possibilità di mantenere i posti di lavoro».

Il sindacalista non nasconde di temere che attorno alla Tassullo Materiali si stiano muovendo interessi rivolti alle attività che garantiscono profitto più che occupazione. «Non dimentichiamoci - aggiunge il segretario Fillea - che in ballo c’è anche il progetto del Data Center sotterraneo (con cui si vogliono raggruppare tutti i computer dedicati all’archiviazione dei dati, in un primo tempo dei vari enti pubblici provinciali, in un secondo, magari, anche dei privati, ndr) per il quale la Provincia prevede di investire 30 milioni di euro. Questo e il business delle celle ipogee del concorzio Melinda, potrebbero rappresentare attività molto appetibili per chi preferisce fare business redditizio senza impegnarsi troppo sul piano occupazionale» ribadisce Maurizio Zabbeni.

Se questi sono solo timori e sospetti infondati lo sapremo presto. La prima udienza per la discussione dell’istanza di fallimento è fissata per il 26 maggio.













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