Tares, in 5 mesi una multa al giorno

La polizia locale: «Dal 1 gennaio erogate 160 sanzioni. Rischia fino a 1.200 euro chi non conferisce i rifiuti correttamente»


di Luca Pianesi


TRENTO. «I controlli sono tanti e, da inizio anno ad oggi, abbiamo erogato circa 160 multe legate a una cattiva applicazione della Tares». Il funzionario di sezione, presso il corpo di polizia locale di Trento, Mauro Eccel, spiega con questi numeri l’attività di monitoraggio delle forze dell’ordine sui rifiuti. E i dati parlano chiaro: una media di una sanzione al giorno, la maggior parte delle quali legate al mancato utilizzo del sacco verde per il residuo. «Abbiamo fatto 140 sanzioni di questo tipo - racconta Eccel - a persone che gettavano la loro indifferenziata in buste diverse da quella Tares. I controlli vengono eseguiti dai nostri agenti in collaborazione con gli operatori di Dolomiti energia. Insieme a loro apriamo i sacchi e cerchiamo di risalire al “proprietario” della sporcizia. Come? Bastano indizi minimi, come una busta della posta, un foglio intestato, degli elementi che ci confermano che il sacco proviene dall’appartamento cui il bidone dovrebbe corrispondere. Di queste 140 multe il 90% sono state fatte seguendo questa procedura, aprendo i sacchi. Il restante 10%, invece, sono state erogate cogliendo sul fatto il cittadino inadempiente, che gettava il sacco indifferenziato senza conferirlo nelle modalità corrette». I controlli vengono eseguiti sia da agenti in divisa che da agenti in borghese. Per la zona del centro storico, dove ci sono bidoni condivisi e ad uso comune, i controlli in abiti civili sono molto numerosi. «Ma - prosegue il funzionario di sezione della polizia locale di Trento - ne stiamo facendo tanti anche nei quartieri più problematici. Per esempio stiamo ricevendo tante segnalazioni a Trento Nord, per i condomini del Magnete. Lì controlli e multe sono stati fatti anche da nostri agenti in borghese». Ma cosa rischia il cittadino? Si va dalla sanzione più bassa, che si aggira intorno ai 54 euro, per chi deposita il sacchetto dei rifiuti vicino al bidone senza conferirlo nel luogo corretto (si pensi al sacco dell’organico non gettato nel contenitore marrone, ma abbandonato all’aperto). Poi c’è la multa più diffusa, quella per il mancato utilizzo del sacco Tares per la raccolta del residuo, che è di circa 108 euro. Infine si rischiano dai 600 ai 1.200 euro per l’abbandono dei rifiuti in luoghi distanti dai punti di raccolta. «Di questi - dice Eccel - ne abbiamo rilevati 4. E, nei 5 mesi di Tares, abbiamo anche fatto 4 notifiche di reato alle autorità giudiziarie per violazioni, compiute da ditte. Infatti, l’abbandono di rifiuti speciali, o dei rifiuti in genere, eseguito da un’impresa, con una costanza ed un certo livello di consapevolezza, finisce nel penale ed è punito molto pesantemente. Si va da un minimo di 1.500 - 2.000 euro a un massimo di 10.000 - 12.000 euro se i rifiuti sono pericolosi e particolarmente dannosi per l’ambiente». I cittadini sono avvertiti. Le forze dell’ordine sono attive e vigili. Se, poi, si aggiungono i controlli operati autonomamente da Dolomiti energia, che in 5 mesi ha rimosso più di un centinaio di bidoni di persone che non facevano la raccolta correttamente, il quadro sul livello di sorveglianza dell’amministrazione, per una corretta applicazione della Tares, risulta completo. «In fondo - conclude Ilaria Boccagni di Dolomiti energia - la gestione della tariffa puntuale dipende essenzialmente dall’educazione dei cittadini e dalla loro capacità di recepire le regole».

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