Taglio ai vitalizi c’è l’ok anche di Gallo: «Ma sia ragionevole»

Moltrer attende il parere dell’attuario: tutto si gioca sul tasso di sconto. E oggi vertice dei capigruppo con Rossi


di Chiara Bert


TRENTO. Intervenire sui vitalizi anche retroattivamente, modificando la legge del 2012 e tagliando le maxi-liquidazioni, si può. La conferma arriva da Franco Gallo, presidente emerito della Corte Costituzionale, che ieri a Roma ha consegnato il suo parere a presidente e vicepresidente del consiglio regionale Diego Moltrer e Thomas Widmann. «Un parere che al 99,9% è uguale a quello di Nogler e Falcon (i consulenti della giunta regionale, ndr)», commenta Moltrer, «dunque è possibile agire nell’ottica di un’interpretazione autentica della legge fondata sui principi di equità e ragionevolezza». E Gallo ha sottolineato in particolare il concetto di «ragionevolezza» più volte richiamato dalla Consulta.

Non la cancellazione della legge, quindi, ma una interpretazione sulla base di nuovi parametri (aspettativa di vita e tasso di sconto): è questa la strada giuridica per sanare quello che tutti oggi definiscono un errore, e far tornare nelle casse della Regione una parte dei 53 milioni assegnati a consiglieri ed ex consiglieri (22 milioni già liquidati e 31 congelati nel Fondo Family).

Quanti? Le percentuali dei tagli sono materia degli attuari, Giampaolo Crenca per la giunta, Riccardo Ottaviani per il consiglio. La proposta Rossi-Kompatscher arriva fino al 40%. «Dobbiamo vedere le percentuali del tasso di sconto, è soprattutto quello che dà e che toglie», puntualizza Moltrer, che ieri pomeriggio ha incontrato l’Ufficio di presidenza, «il parere di Ottaviani arriverà solo domani mattina (oggi per chi legge, ndr)». E se sull’aspettativa di vita le indicazioni dei due consulenti si differenziano per pochi mesi (nella proposta Rossi-Kompatscher scenderebbe da 85 a 80 anni), sul tasso di sconto (nel 2012 fissato a 0,81 secondo la consulenza Tappeiner) bisognerà attendere la risposta di Ottaviani per capire di quanto salirà.

Resta poi aperta la questione del taglio dell’importo del vitalizio, che Rossi e Kompatscher hanno previsto del 20%: «Questo è un aspetto che dobbiamo stabilire noi - chiarisce Moltrer - e probabilmente si richiamerà il fatto che l’indennità dei parlamentari è stata ridotta del 20%, applicando la stessa percentuale ai vitalizi».

Quanto alle pensioni future dei consiglieri, Moltrer conferma che «la Regione non sarà più un ente che eroga pensioni» ma - diversamente da quanto ipotizzato nella proposta dei governatori (i consiglieri si pagano i contributi pensionistici attingendo dalla loro indennità, più alta per chi ha un lavoro autonomo e non gode dei contributi figurativi) - «la nostra proposta è che la Regione paghi i contributi come qualsiasi datore di lavoro, la percentuale la decideremo assieme e cambieranno sulla base della posizione di ogni consigliere». Di tutto questo si discuterà oggi nell’atteso vertice dei capigruppo regionali con l’Ufficio di presidenza e i presidenti Ugo Rossi e Arno Kompatscher. Sarà una giornata decisiva, dalla quale si dovrebbe capire - il condizionale è d’obbligo - se sulla riforma dei vitalizi si profila una larga convergenza in consiglio regionale o se invece la maggioranza è destinata ad andare avanti da sola. Il vertice, inizialmente previsto per domani, è stato anticipato a oggi (alle 14) perché domani i due governatori saranno impegnati a Roma, dove incontreranno il sottosegretario Delrio nella difficile trattativa con il governo sulle richieste finanziarie contenute nel decreto Irpef. Intanto, per tentare di scongiurare prevedibili ricorsi, Moltrer ha già in programma un incontro con gli ex consiglieri.

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