Tacco nella grata, paga il condominio

La rovinosa caduta di una donna costerà poco più di 10 mila euro



TRENTO. Il tacco del sandalo o della scarpa si incastra nella grata e voi cadete? Il condominio paga i danni. A dirlo è una sentenza del tribunale di Trento che ha condannato il custode di un condominio della città a mettere mano al portafoglio e pagare poco più di 10 mila euro alla donna (che ha una proprietà nel condominio stesso) che si era fatta male a causa di una grata.

Per risalire all'episodio bisogna andare a ritroso nel tempo e arrivare fino al 2004 quando avvenne l'incidente. La signora stava camminando quando è caduta rovinosamente a terra. La causa? Un tacco si era incastrato in una fessura anomala della grata che ricopriva la bocca di lupo davanti ad un condominio. La caduta aveva avuto conseguenze serie con una serie di lesioni che hanno provocato un'invalidante permanente del 5 per cento oltre ad un'inabilità complessiva di 65 giorni. L'infortunata aveva chiesto i danni al condominio.

Secondo la difesa, la grata non presentava alcun tipo di anomalie e inoltre la donna conosceva perfettamente il luogo visto che lo frequentava ogni giorno. Il giudice però non ha appoggiato questa tesi e ha dato ragione alla ricorrente condannando il condominio a risarcire la ferita per una cifra di poco superiore ai 10 mila euro.

Secondo il giudice, infatti, in base alle testimonianze che sono state raccolte, l'infortunio si è verificato a causa della presenza nella grata di un'anomalia rappresentata da una maggior distanza (in un solo punto) dei singoli listelli. E questo avrebbe provocato la formazione di uno spazio dove poteva accadere che il tacco di una scarpa rimanesse incastrato. È stato sottolineato anche come la posizione della grata in questione fosse tale da escludere che la decisione della signora di percorrere la zona fosse ingiustificata e imprevedibile, visto che si trova in prossimità del vialetto d'accesso all'edificio.

«Del resto - viene scritto nella sentenza - sul piano logico, la stessa circostanza che l'attrice sia caduta in avanti, come dimostrato anche dalle foto che mostrano evidenti contusioni sul viso, indice a ritenere che la caduta sia avvenuta perché il piede viene trattenuto con la scarpa incastrata e non perché l'attrice sia scivolata». E ancora «è possibile ritenere che la zona pericolosa (ossia le grate più distanti le une dalle altre) non fosse visibile con immediata evidenza». Da tutto questo ragionamento la decisione, ossia che il condominio sia responsabile.

Circa il danno da risarcire, la relazione del perito ha riscontrato vari traumi e contusioni per postumi invalidanti a carattere permanente del 5 per cento. «Deve quindi ritenersi accertata - dice ancora la sentenza - la sussistenza di un danno alla salute patito dall'attrice e deve essere risarcito in favore della stessa il pregiudizio cagionato al bene di rilevanza costituzionale costituito, appunto, dalla salute di ogni soggetto».













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