Supplenza, Degasperi convince i grillini

«Se rifiutava, mia moglie disoccupata per un anno». Genovese: sistema di chiamata poco trasparente



TRENTO. Il caso della supplenza annuale all’Istituto alberghiero di Levico finita alla moglie del consigliere provinciale del M5S Filippo Degasperi, titolare della cattedra che ha chiesto aspettativa per mandato politico fino al 2018, fa discutere non solo i grillini e il mondo della politica, ma anche quello della scuola. Secondo Alessandro Genovese (Fenalt - Stati generali della scuola trentina) «questa vicenda dimostra una volta di più l’opacità e la scarsa trasparenza del sistema di chiamata per le supplenze attraverso chiamata diretta».

«Dal punto di vista formale, per quello che ho potuto constatare, Degasperi si è attenuto alle procedure e non poteva fare altrimenti. Per contro, quando al precario in lista arriva la telefonata della scuola che propone una supplenza, non vengono date che pochissime informazioni: la cattedra, l’istituto e il periodo di supplenza. Su questa base, senza altro sapere, il precario deve decidere se accettare o meno. Vale a dire che molti, per una supplenza di pochi giorni in una scuola professionale, dove al lavoro non corrisponde alcun significativo avanzamento di punteggio, possono anche valutare di rifiutare».

Nessuno dei 36 interpellati poteva sapere - almeno per via ufficiale - che dietro a una breve supplenza di 15 giorni se ne “nascondeva” una più ghiotta, annuale. Nessuno tranne la moglie di Degasperi, l’unica che non poteva non sapere l’opportunità dietro l’angolo. «È chiaro - aggiunge Genovese - che la moglie di Degasperi ha avuto un vantaggio. Ma non è colpa di Degasperi o della moglie, è la procedura ad essere poco chiara, perché tutti dovrebbero sapere di che cattedra si sta parlando, in modo trasparente. Mantenere questi assurdi “segreti” induce solo equivoci e imbarazzanti situazioni di sospetto». Degasperi dal canto suo ribatte che tutto è avvenuto nel pieno rispetto delle norme, e che se la moglie, disoccupata, avesse rifiutato la chiamata delll’Istituto alberghiero di Levico sarebbe appunto stata depennata dalle liste delle supplenze fino al prossimo anno scolastico.

Intanto sul web continuano a imperversare i commenti sul caso. «Pessimo inizio, l importante è non ripeterlo - avverte Andrea Conci - giustamente ci sguazzeranno per un bel po’, non ci voleva». «Scusate io sono ignorante in materia - osserva Alessandro Nardelli - lavorare fino al giorno della convocazione no?». Ma sul blog del Meetup, la piazza di confronto virtuale dei grillini, la maggior parte degli attivisti del movimento si dichiara convinta dalla spiegazione fornita da Degasperi e gli manifesta piena solidarietà. Anche Giulia, che pure aveva chiesto un confronto a quattr’occhi con il consigliere: «Adesso sappiamo come sono andate le cose e cosa rispondere a persone che ci dovessero chiedere spiegazioni. Chiediamo scusa a Filippo se l'abbiamo fatto sentire sotto i riflettori ma di fronte a un fatto che poteva portare al sospetto, non riusciamo a giustificare le persone senza un confronto».













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