Sul furgone tra olio e arance c’era mezzo chilo di cocaina

Trento. Il furgone, che trasportava generi alimentari, è stato fermato durante un controllo di routine da parte della Guardia di Finanza mentre passava nella zona Trento Sud. A destare l’attenzione...



Trento. Il furgone, che trasportava generi alimentari, è stato fermato durante un controllo di routine da parte della Guardia di Finanza mentre passava nella zona Trento Sud. A destare l’attenzione delle Fiamme gialle era stata una situazione di sovraccarico, desumibile dallo scarso gioco delle sospensioni del mezzo. Ma con tutta probabilità, a spaventare l’autista, G.S. un calabrese di 63 anni, incensurato, dev’essere stata la presenza a fianco dei finanzieri delle unità cinofile. Innanzitutto gli uomini della Finanza hanno controllato il carico, rilevando una prima anomalia: l’autista non aveva con sè alcuna documentazione che provasse la provenienza e la destinazione dell’olio e delle arance stipate nel vano di carico. ma a rendere ancora più sospetta la situazione era l’improvvisa agitazione dell’autista. È stata proprio questa la molla a spingere i finanzieri ad approfondire il controllo, facendo intervenire Apiol e Nabuco, due dei cani antidroga in forza alle Fiamme Gialle di Trento. Le loro qualità olfattive non hanno tradito: ben nascosti tra le casse di arance, sono stati rinvenuti dei sacchi di carta contenenti del pane, su cui i cani hanno insistentemente puntato il naso. Uno dei sacchi, svuotato del contenuto, ha rivelato avere un doppiofondo ricavato tra il rivestimento esterno e quello interno. dentro c’era un involucro sottovuoto che conteneva cocaina purissima. Alla pesatura, oltre 540 grammi. Secondo i calcoli della Finanza, la sostanza stupefacente, se immessa sul mercato (naturalmente illegale) avrebbe un valore di circa duecentomila euro.La cocaina è stata sequestrata mentre il sessantatreenne G.S., privo di precedenti specifici, è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga e condotto in carcere , alla casa circondariale di Spini di Gardolo, in attesa del processo.

Si tratta dell’ultima operazione mirata al contrasto della diffusione degli stupefacenti da parte della Finanza, che nelle scorse settimane si era distinta per altre due precedenti risultati: l’arresto di un ventenne di Borgo Valsugana che in casa si era costruito una vera e propria serra per coltivare marijuana, ed aveva ben 61 mila euro in banconote da 50, sequestrati perché ritenuti provento di spaccio, e l’arresto di un tunisino di 24 anni trovato in casa con oltre un etto di hashish e oltre 1.500 euro in contanti. Il tunisino è in carcere a Spini dopo la convalida dell’arresto, in attesa del processo.













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