turismo

Sui pedali alla scoperta della montagna

Presentato il progetto “Grandi salite del Trentino” per promuovere il nostro territorio puntando sul ciclismo da strada


di Matteo Cassol


TRENTO. È stato presentato ieri il progetto "Grandi salite del Trentino", ideato da Accademia della Montagna e da Trentino Marketing - e subito sposato dalla Provincia - per far conoscere le montagne del territorio utilizzando la bicicletta, in questo caso quella da strada, per venire incontro a esigenze diverse da quelle delle mountain bike, strizzando l'occhio agli appassionati della ruota stretta. L'idea è partita assieme a dei campioni, in primis Alessandro Bertolini, poi Gilberto Simoni e Maurizio Fondriest, con i quali sono stati definiti i percorsi più importanti, per ora venti. Salite che, dopo essere state individuate, saranno segnalate, promosse e valorizzate. Si è già partiti con quella del Bondone, da Trento fino al Vason, passando per Sardagna, 17 chilometri di lunghezza, con un dislivello di 1.333 metri e una pendenza media del 7,3%. Salita legata indissolubilmente a Charly Gaul. È già attrezzata con la cartellonistica, mentre le altre saranno allestite per la prossima primavera, in tempo per il Giro d'Italia. Ognuna di queste salite troverà una segnaletica in partenza, all'arrivo e a ogni chilometro. Il progetto - come ha spiegato la direttrice dell'Accademia Iva Berasi - è stato realizzato grazie al contributo del Servizio viabilità della Provincia e ha coinvolto tutte le Apt del Trentino. In via di definizione anche una web app che i ciclisti potranno consultare per conoscere le caratteristiche di questi itinerari.

La Provincia vede in questo progetto l'occasione per sperimentare un approccio diverso alla viabilità: «Un approccio - ha spiegato l'assessore Mauro Gilmozzi - che non guarda alla semplice gestione delle strade, ma che sviluppa il tema di come renderle fruibili a tutti, gestendo i vari tipi di traffico, ossia bici, mezzi privati e pubblici. Occorre quindi un giusto mix fra le varie esigenze per regolare tempi e modi di percorrenza. È un processo che va costruito, ma con gradualità». Si ipotizzano alcune chiusure giornaliere per lasciare la strada alle bici: «È impensabile - il commento di Gilmozzi - chiudere i passi dolomitici di punto in bianco, ma si può andare verso una fruizione mista». L'auspicio più immediato è che automobilisti e motociclisti, sapendo che quelle salite sono segnalate per i ciclisti, possano prestare più attenzione a chi pedala.

«Vivere il nostro territorio con modalità e mobilità più ecologiche - ha argomentato da parte sua il direttore di Trentino Marketing Maurizio Rossini - è una sfida, ma coerente con la nostra storia. Muoversi a piedi, in bici e con i mezzi pubblici sono modalità che i turisti cercano. Le "Grandi salite", fatte conoscere dalle corse a tappe, saranno uno degli elementi forti della proposta estiva: i numeri di chi vive le Alpin all'insegna delle due ruote sono in fortissima crescita, quindi l'integrazione tra bici e altre forme di mobilità sta diventando sempre più importante».

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