«Subito il posto di polizia al parco»

L’ira di Redolfi (Circoscrizione) per la mancanza di decisione nell’affrontare la criminalità da parte del Comune


di Luca Marognoli


TRENTO. «Usare l’au-to-ri-tà della legge: questo bisogna fare!». Melchiore Redolfi scandisce e ripete la stessa parola: è furioso. Il reportage del Trentino sul degrado alla stazione ferroviaria lo spinge a dare uno scossone a Palazzo Thun perché intervenga. Senza aspettare oltre.

«Bisogna far partire subito, ma subito, il posto di pubblica sicurezza all’ex Apt. Che è del Comune: abbiamo una struttura chiavi in mano. Allora facciamolo», attacca il presidente della Circoscrizione Centro storico - Piedicastello. Quanto ai bagni pubblici, giusto averli, affidandone la gestione a una delle tante cooperative.

Redolfi, ha letto il servizio del Trentino?

Sì, e la situazione è quella. Qualcuno deve prendere in mano le cose. La polizia, i carabinieri... mi aspetto che rispondano a una lettera che avevo inviato alle autorità dopo l’incendio alla Sloi. Bisogna essere un po' più decisi, anche un po' arrabbiati. Per l'amor del cielo, questa è una città di provincia... ma le cose bisogna saperle affrontare. Oggi sembra quasi che il carcere di Spini sia un luogo di tortura. È un carcere: vogliamo che diventi un albergo a tre stelle? Se uno fa un errore deve pagare.

E piazza Dante?

Anche il parco giochi pieno di spacciatori... Così non si può andare avanti. Ci vorrebbe un po' di determinazione.

Sta per essere aperto il parco, dopo i lavori di ripristino.

Spero che diventi un luogo vissuto dalla gente, ma serve che ci sia senso delle proporzioni. La Questura è a Trento sud, i carabinieri sono quasi a Villa Igea e i vigili in via Maccani... All'ex Apt si faccia subito, ma subito, il luogo di pubblica sicurezza. Punto. L'abbiamo deciso tanto tempo fa. Si è pronunciata la giunta. È un immobile del Comune, con chiavi in mano: non serve chissà che. Al sindaco lo ridirò lunedì, dopo averlo scritto 25 mila volte.

Cosa non va in piazza Dante?

C'è gente che se ne frega, non solo stranieri, ma anche studenti e giovani delle nostre valli, che vengono a Trento a fare i cavoli loro. E in Italia mandano 200 mila agenti alle partite di calcio...

I bagni a chi non ha un tetto però servono...

Basta tenerli aperti, farli gestire dalle cooperative, non abbiamo altro che cooperative qui. Lo facciano come si deve.

E i senza dimora? Qualcosa bisognerà fare per loro.

Certo, anche se bisogna capire dove metterli: sono sempre di più...

Parlava di una sua lettera. Cosa chiedeva?

Prima o dopo qualcuno si deciderà a usare l'autorità della legge, questo bisogna fare. (lo ripete, ndr). Legge che esiste, basta applicarla. Io prenderei i Rom e li manderei a casa loro. Impedirei che Trento sia invasa da gente che chiede l'elemosina, con o senza cagnolini. E rimanderei chi viene dal Nord Africa in Nord Africa.

Anche i perseguitati?

Non parlo di chi scappa dalle guerre. In città sono sempre gli stessi che spacciano. Sono nordafricani, magari con padre e mamma residenti qua. Io penso che si possano fare le cose. Allora che si facciano.

A partire dal posto di pubblica sicurezza con i vigili...

Certo: un punto di riferimento indispensabile per i cittadini. Con i vigili, perché non devo essere solo mandati a fare multe, ma anche carabinieri e polizia.

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