Su Monti e l’autonomia ultime scintille Dellai-Pd

Bressa aveva attaccato il premier: «Un burocrate nemico della specialità» L’ex governatore: «Questa è propaganda di chi ha paura di perdere»



TRENTO. A tre giorni dalle elezioni s’infiamma la polemica tra Lorenzo Dellai e il Pd, concorrenti alla Camera ma alleati al Senato a sostegno di Panizza, Fravezzi e Tonini. Al centro dello scontro l’autonomia - con i partiti che fanno a gara a chi è il più autonomista - e il premier Mario Monti, leader di Scelta Civica di cui l’ex governatore è il capolista alla Camera in regione.

«Monti? Un burocrate» è la sintesi estrema del duro attacco sferrato mercoledì a San Michele da Pd, Patt e Svp che hanno presentato l’accordo politico a tutela dell’autonomia. «Monti ha sferzato l’attacco più brutale all’autonomia, la sua è una cultura statale, ma non dei poteri dello Stato, perché di fatto non è molto sensibile al parlamento, bensì alla burocrazia statale», è stato l’affondo di Gianclaudio Bressa, deputato uscente e capolista Pd alla Camera. «Con Bersani basta una stretta di mano, con Monti non mi fiderei nemmeno di un atto notarile per la salvaguardia dell’autonomia», ha rincarato la dose il deputato Svp Karl Zeller.

Durissima la replica di Dellai, affidata ad una lettera aperta agli elettori: «Da giorni c’è chi prova a convincere i trentini che non bisogna votare per me perché Monti è nostro nemico. Come se i provvedimenti presi da Monti per evitare il baratro non fossero stati votati da quasi tutti i partiti, compreso il Pd che oggi lo attacca». «Non abbiamo fatto firmare a nessuno liste della spesa», dice Dellai con riferimento agli impegni contenuti nel patto Pd-Patt-Svp, «abbiamo chiamato Monti a Trento e gli abbiamo chiesto di condividere la nostra idea di autonomia. Lo ha fatto davanti a tutti». Ma soprattutto - conclude l’ex governatore quasi a smarcarsi dalla presenza ingombrante del premier - «i trentini devono sapere che votando Scelta Civica con Monti votano per me e per la mia squadra. E lo possono fare senza timori perché mi conoscono. Il resto è la propaganda di chi ha paura di perdere». Al contrattacco anche Flavia Fontana, segretario Upt e candidata di Scelta Civica: «Sorprende - scrive in una nota - leggere le affermazioni di importanti rappresentanti di un partito nazionale come il Pd. Non capisco come si possa improvvisamente dimenticare che tutti i provvedimenti del governo tecnico del professor Monti sono stati varati esclusivamente grazie al voto del Pd così come del Pdl. Con la campagna elettorale - continua Fontana - i toni seri e responsabili hanno purtroppo lasciato il posto ai soliti interessi di parte legati solo al consenso». In giornata Dellai aveva anche commentato via Twitter, la querela a suo carico per diffamazione presentata da Giorgio Leonardi (Pdl) a proposito del libro «Il Trentino nascosto»: «Leonardi ama così tanto il nostro territorio e i trentini che assolda tipografie e avvocati romani per scrivere libri e querelarmi».

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