Stranieri in Trentino, continua il calo 

Nel 2016 -4,1%, ma crescono le acquisizioni di cittadinanza. La proiezione: nel 2065 saranno un terzo dei residenti 


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Calano gli stranieri in Italia e in Trentino, ma è l’effetto del boom delle nuove cittadinanze. Il rapporto Idos fotografa un paese (ed un territorio) in rapida trasformazione.

IN TRENTINO. La sociologa Serena Piovesan illustra i risultati 2016: «In Trentino, gli stranieri regolari sono 46.456 (8,6% della popolazione), con una variazione del -4,1% rispetto al 2015. Questo dato può sorprendere, ma si spiega con le acquisizioni di cittadinanza da parte di immigrati che risiedono qui da lungo tempo: sono 3461 gli stranieri che sono diventati cittadini italiani».

Sul versante degli arrivi i dati forniti da Idos sono chiari: «Nel 2016 sono stati emessi 1900 titoli di soggiorno in provincia, soprattutto per ragioni di ricongiungimento familiare e non più lavorative. Sono cresciute anche le presenze dovute all’accoglienza per motivi umanitari». Il rapporto Idos getta lo sguardo anche nel prossimo futuro ed ipotizza una crescita consistente della presenza di stranieri: «Entro il 2065 si stima che sul territorio nazionale saranno 14,1 milioni i residenti stranieri e 7,6 milioni i cittadini italiani di origine straniera; nell’insieme, più di un terzo della popolazione. Questa tendenza sarà particolarmente acuta nelle zone a maggiore sviluppo economico, tra le quali il Nord-est».

LE DINAMICHE INTERNAZIONALI. Si registra un dato significativo nel cosiddetto “potenziale migratorio”. Piovesan: «710 milioni di persone si dicono disponibili a mettersi in movimento, con gli abitanti dell’Africa subsahariana al primo posto. Tuttavia l’Italia non sembra essere più una meta così ambita: addirittura l’appeal esercitato dal nostro paese sui migranti mostra un tasso negativo». C’è poi una coincidenza fortuita ma singolare: il numero degli stranieri presenti in Italia (5.359.000) è sorprendentemente simile a quello degli italiani all’estero (5.383.000). I trentini residenti all’estero nel 2016 sono 54 mila.

IMMIGRAZIONE REALE E IMMIGRAZIONE PERCEPITA. Piovesan sottolinea l’incongruenza tra la percezione diffusa del fenomeno migratorio e la sua reale consistenza: «Gli italiani intervistati dichiarano che a parer loro le persone di origine straniera sarebbero un terzo dei residenti; in Trentino, molti dichiarano che gli stranieri rappresenterebbero la metà della popolazione. Sono percentuali distanti dalla realtà e mostrano bene la percezione di un’invasione che nei fatti non c’è».

Il dossier Idos mira a ridimensionare un altro diffuso luogo comune, quello che fa coincidere i migranti con i clandestini. Piovesan: «Si tende a credere che la grande maggioranza degli stranieri presenti in Italia siano irregolari, ma non è così. Nel 2016 sono stati registrati 41mila irregolari di fronte a 260mila accessi». Va tuttavia precisato che molti degli stranieri residenti hanno visto regolarizzata la loro posizione in seguito a sanatorie.

QUANTO COSTA L’IMMIGRAZIONE? Le parole pronunciate pochi mesi fa da Tito Boeri, ovvero che senza il contributo dei migranti il sistema pensionistico italiano rischierebbe di saltare, sembrano confermate dal rapporto Idos. Piovesan illustra nel dettaglio: «Nel 2015 gli stranieri hanno prodotto una ricchezza di 127 miliardi di euro (8,8% del pil). Continua a esserci un discreto margine positivo tra quanto gli immigrati versano nelle casse dello stato e quanto poi ottengono a livello di prestazioni assistenziali: si stima questo surplus tra 2,1 e 2,8 miliardi di euro. La gran parte delle spese sostenute dallo stato italiano verso gli stranieri sono di natura sanitaria, ma solo lo 0,3% dei migranti percepisce una pensione da lavoro e l’1,7% di loro ottiene una pensione sociale». Si registra una grande vitalità nelle imprese gestite da stranieri: in Italia sono 571.255, (in Trentino, 2811).













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