Storo, Giovanelli è deluso «Ma possiamo rimontare»

Il sindaco uscente stupito: «Dai miei cittadini mi aspettavo qualcosa di più» Malcotti non molla: «Se gli astenuti tornano alle urne, tutto diventa possibile»


di Aldo Pasquazzo


STORO. Ieri sra Vigilio Giovanelli e Adriano Malcotti sono tornati a parlare alla loro gente. Ambedue, come gli altri candidati di “Crescere Insieme” e “Fare” sono dispiaciuti per come è andata la consultazione. Quel passaggio di voti del 10 maggio (peraltro difficile da attribuire) avvenuto in principalmodo all’interno del paese capoluogo, ha lasciato il segno. A Storo paese, rispetto a Darzo e Lodrone, quasi tutti hanno finito per fare man bassa di voti. Non è stato così per la coalizione che ha come riferimento l’asse – Giovanelli, Malcotti, Cortella. Anche se l’architetto Cortella di voti ne ha portati a casa più del previsto.

All’auditorium comunale c’erano pure Tiziano Mellarini e Mario Tonina. Con Giovanelli, Malcotti e Cortella hanno cercato di persuadere la gente puntando ad una rimonta difficile ma non impossibile.

Giovanelli preferisce non rilasciare dichiarazioni e demanda a farlo Adriano Malcotti. Prima di congedarsi però dice: «Non so rendermi conto se sono stato compreso o meno. Una cosa è certa. Dai miei concittadini mi aspettavo qualche riconoscimento in più».

Malcotti cosa le dispiace in particolare?

«Sento in giro tante falsità ad iniziare dallo stesso Avvocato quando parla di esperienze nell’amministrare. Mi risulta che la sola gestione da lui praticata finora riguarda la presidenza dell’asilo. Non è che voglia sminuire il ruolo e l’importanza della fondazione lodronese ma amministrare Storo è ben altra cosa».

Un po’ di delusione?

«Se guardiamo l’esito del voto vediamo che ci sono candidati con alle spalle un numero di preferenze non immaginabili. Capisco che in giro ci sia voglia di cambiamento ma a volte il cambiare può anche portare a non soluzioni. Quindici anni fa a Storo l’innovazione tanto auspicata (con l’allora sindaco Pippo Scaglia) ebbe riscontri non esaltanti».

Cosa è mancato rispetto a cinque anni fa?

«Capacità di riflessione e valutazione da parte della gente nei confronti di Vigilio Giovanelli. In tanti anni di vita amministrativa ha dimostrato prima da assessore e poi da vice e da sindaco di essere concreto e pratico. Basta dare uno sguardo agli interventi realizzati per rendersi conto di quanto Giovaneli era ed è vicino alla gente. L’iniziale entusiasmo non basta: bisogna anche operare. Storo e il circondario chiedono un sindaco non part time, ma quasi a tempo pieno».

Secondo voi è ancora possibile recuperare?

«Il divario che separa le due coalizioni è al momento di circa 208 voti. Basterebbe che chi non ha votato ci ripensasse per rimettere tutto in gioco».

Un’ultima cosa. Quella missiva, formato cartolina, ha suscitato critiche. L’esperienza di Vigilio e il “salto nel buio con Turinelli”, avete scritto. Non era un po’ troppo forte?

«Forse sì. Ma su quella stampa però c’è anche un’altra cosa: “Con Giovanelli si è investito in opere per ben 21 milioni di euro che non è poco”».













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