Stop alla cenere nei Crm: ecco  cosa se ne può fare

Val di non. Da qualche tempo nei Crm, a causa di notevoli aumenti dei costi di smaltimento e per evitare l’incremento della Tia (Tariffa igiene ambientale), non è più possibile conferire la cenere...



Val di non. Da qualche tempo nei Crm, a causa di notevoli aumenti dei costi di smaltimento e per evitare l’incremento della Tia (Tariffa igiene ambientale), non è più possibile conferire la cenere derivata dalla combustione di legna o pellets nelle stufe di casa, ma si tratta a tutti gli effetti di un rifiuto e come tale, bisogna disfarcene.

Le soluzioni per il suo riutilizzo sono molteplici: ad iniziare dall’impiego come fertilizzante per giardino, siepi, piante e orto. La cenere in ogni caso non può essere smaltita nel compostaggio domestico assieme agli scarti biodegradabili. Ce lo racconta il tecnico della Fondazione Mach, Andrea Cristoforetti, che fa parte dell’Ufficio trasferimento tecnologico dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige . «La cenere che residua dalla combustione della legna a livello domestico – spiega Cristoforetti - può essere utilizzata come concime per apportare elementi nutritivi (calcio, potassio, fosforo in particolare) al terreno. Va però tenuto presente che non apporta azoto (il contenuto della cenere è uguale a zero) e non contiene per nulla sostanza organica e pertanto non è un ammendante. Inoltre è caratterizzata da valori molto elevati di pH (attorno a 10-12) e salinità (fino a 150 me/100g), mentre la maggior parte delle colture predilige un pH neutro (attorno a 7) e va incontro a riduzioni della produzione con salinità oltre 50 me/100g». L’impiego della cenere non deve in ogni caso superare i 200 g/mq di terreno concimato.

L’utilizzo della cenere in aggiunta all’”umido” nel compostaggio domestico non è consigliabile se non in piccolissime dosi, a causa del pH e della salinità che influenzano negativamente la qualità del compost ottenuto, come dimostrato dalle prove condotte dalla Fondazione Edmund Mach. Qualora non si avesse un giardino o un orto, o se non si praticasse il compostaggio domestico, è possibile gettare la cenere nel sacchetto insieme gli scarti alimentari della cucina e utilizzare il servizio porta a porta del rifiuto umido. Inoltre, i più volenterosi possono riprendere un’usanza dei tempi dei nostri nonni realizzando la “lisciva” ovvero il tradizionale sapone fatto in casa. G.E.















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