«Statale chiusa, così non va bene»

La Comunità di valle suggerisce di ripensare la pedonalizzazione estiva del centro di Ponte Arche


di Ettore Zini


PONTE ARCHE. Quella chiusura va ripensata. Non ci sono solo le Terme di Comano ed è necessario rivederne i termini in base alle esigenze di tutta la zona. La Comunità delle Giudicarie è salomonica. Il blocco della statale 237 del Caffaro, per pedonalizzare il centro termale, può essere autorizzato per brevi periodi, in concomitanza di manifestazioni. Ma è impensabile “chiudere tout court” una strada al servizio dell’intera comunità. Questo in sintesi il “Comunità pensiero”, espresso dalla presidente Ballardini e dall’assessore alla viabilità Vaia.

Dopo il test ferragostano, il collegamento viario è tornato alla normalità. Alle spalle, però, una scia di critiche e commenti negativi. «Comprendiamo le esigenze di una cittadina termale più ospitale – ha detto la Ballardini – ma la chiusura va ripensata. Giusto tutelare il paese quando ci sono le manifestazioni. Ma ripetere l’esperimento così com’è è impensabile. Di lì passano anche pendolari, fornitori e turisti». Con Comune e Apt, dice la Ballardini, si cercherà di trovare una soluzione diversa. Com’è noto, la chiusura, attivata dal sindaco Caldera con l’ok della Provincia (ordinanza 6 - 19 agosto), ha sollevato forti perplessità. In paese, fra commercianti e imprenditori, fuori paese fra chi ritiene intollerabile che, per una singola stazione turistica, si chiuda una statale. Posizioni in antitesi con chi, Comune, Apt e aderenti all’Ocge (Commercianti giudicarie esteriori) 36 iscritti, opta per una maggior vivibilità del centro.

«Io – dice Vaia – sostenevo il blocco della strada solo in concomitanza delle manifestazioni. E l’esclusione totale del traffico pesante. La Provincia però ha autorizzato un’altra cosa». Bisogna riconoscere che Comano senza macchine è molto meglio, dice l’assessore alla viabilità, ma non a scapito degli altri utenti. Quindi, secondo la Comunità l’iniziativa va «rimodulata«. «Tanto più – afferma la Ballardini – che il traffico interno ha continuato a circolare».

Certo che, mai come in questa occasione, utenti e fruitori di quella strada si sono scomodati con lettere ai giornali, discussioni accese, interrogazioni comunali. «La statale è di tutti - hanno scritto - è assurdo penalizzare tutta la valle». Sullo sfondo della vicenda, aleggia il fantasma della circonvallazione, di cui si è discusso per più di vent’anni. «Oggi indispensabile – dice Vaia – per cui dovrà esserci l’impegno di tutti ad accelerare i tempi. A settembre c’è l’incontro con la Provincia per il protocollo d’intesa del piano stralcio. Insisteremo per l’inserimento a bilancio della variante».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano