innovazione

Sta in un cellulare la chiave sicura hi-tech "made in Trentino"

L'ha inventata un team di ricercatori della Fondazione Bruno Kessler e dell'Università di Trento. Rivoluzionerà i sistemi di crittografia oggi utilizzati da auto, banche e case intelligenti



TRENTO. Un sistema di dimensioni molto piccole e basso costo, tale da essere facilmente integrato in uno smartphone, in grado di generare numeri casuali sfruttando le proprietà quantistiche della generazione e rilevazione della luce. Per dare vita a codici crittografici, ad esempio, necessari a far fare un salto di qualità, e di sicurezza, alla comunicazione uomo-macchina e all'internet delle cose.

Ad inventarlo, nell'ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, un team di ricercatori della Fondazione Bruno Kessler e dell'Università di Trento, coordinati da Lorenzo Pavesi, durante un programma di ricerca che ha coinvolto anche l'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Politecnico Federale di Zurigo. Il prototipo, coperto da brevetto, è oggetto di un bando pubblicato da Trentino Sviluppo che ne assegnerà il diritto di utilizzo mediante licenza esclusiva all'azienda che presenterà la migliore offerta.













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