Sorpresa: l’inceneritore non serve più

Raccolta differenziata, in arrivo dati positivi. Pacher: per adesso niente bando, stiamo ancora studiando altre ipotesi



TRENTO. «Stiamo ridefinendo la strategia dello smaltimento finale dei rifiuti anche alla luce della pubblicazione da parte del ministero dell’Ambiente di un decreto, atteso entro la metà di novembre, che prospetterà nuove soluzioni in materia». Così l’assessore provinciale Alberto Pacher ha risposto ieri in Consiglio ma due interrogazioni di Mauro Ottobre del Patt e Luca Zeni del Pd, che chiedevano conto in particolare dei tempi del nuovo bando per il termovalorizzatore di Ischia Podetti, dopo che come noto il primo mesi fa è andato deserto. E il decreto del ministro Corrado Clini citato da Pacher potrebbe cambiare le carte in tavola. Ora all’attenzione dell’Unione europea, che deve verificarne la compatibilità con le direttive comunitarie, prevede infatti una completa revisione dei codici Cer (Catalogo europeo dei rifiuti), che potrebbe permettere - ed è ciò che attende la Provincia - di smaltire il residuo non più soprattutto attraverso termovalorizzatori, ma promuovendo altri sistemi, come le centrali termoelettriche. Non a caso nei mesi scorsi lo stesso Pacher è volato a Londra per visitare proprio un impianto di questo tipo, completamente diverso dal classico inceneritore, di dimensioni molto più ridotte (il camino, per dire, può essere alto anche un solo metro) e con emissioni che sembrerebbero essere pari pressoché a zero. Sempre che il materiale da smaltire sia anch’esso di quantità ridotta. E in questo senso va letta l’altra parte della risposta di Pacher, che ai due consiglieri ha spiegato come «ci sono riscontri incoraggianti per la raccolta differenziata che ci consentono di misurarci con un quantitativo molto minore di residuo da smaltire rispetto alle previsioni iniziali». E i tempi di realizzazione del futuro impianto, di qualsiasi tipo esso sia, «sono compatibili con la scadenza tecnica del sistema provinciale delle discariche, prevista nel 2018». Di fatto, le parole di Pacher costituiscono un radicale cambio di rotta nella strategia provinciale dello smaltimento dei rifiuti. Che si concretizza ora in uno stop a tempo indefinito del bando per l’inceneritore. Ma potrebbe portare all’addio definitivo al contestato progetto. Soprattutto se entro novembre, proprio quando il decreto Clini dovrebbe entrare in vigore, arriveranno buone notizie sulla differenziata. Circa i costi, Pacher ha chiarito che non c’è bisogno di uno stanziamento anticipato di fondi della Provincia, «perché questi interventi si effettuano in condizioni di project financing». E magari alla fine non ci sarà bisogno di nulla: potrebbe anche accadere che lo smaltimento verrà effettuato fuori provincia. Ad esempio a Salionze, vicino a Valeggio sul Mincio, dove opera una centrale termoelettrica partecipata, guarda caso, dalla nostra Dolomiti Energia.

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