Slow Food paladina dei prodotti locali

Gli obiettivi della Condotta della Valsugana: difendere il radicchio di Bieno, la polenta, i formaggi e i fagioli del Tesino


di Roberto Gerola


RONCEGNO. Slow Food Condotta della Valsugana – Lagorai, ufficialmente costituita ieri mattina a Roncegno per promuovere la cultura del “buono, pulito e giusto” all’interno del territorio individuato e quindi dalla Valle dei Mòcheni al Tesino passando per la Vigolana e il fondo valle. Tra i promotori, i referenti della Strada del Vino e dei Sapori (Stefano Andreotti e Francesco Antoniolli), il responsabile regionale di Slow Food (Sergio Valentini), il direttore dell’Apt Valsugana (Luca d’Angelo) e il fiduciario dello Slow Food Valsugana – Lagorai (Tullio Valcanover, Ca’ dei Baghi, Bosentino).

Negli interventi di presentazione, molte considerazioni a proposito degli obiettivi da perseguire, del ruolo della Strada dei Vini e dei Sapori, dei Presidi Slow Food, delle Comunità del Cibo di Terra Madre, dei Cuochi. Tutti organismi che si intrecciano, collaborano e mirano a obiettivi comuni inerenti i prodotti alimentari, la tutela dell’ambiente, il recupero di antichi sapori e prodotti della terra. E a questo proposito, significativo è stato il “programma” illustrato da Tullio Valcanover. In sostanza, una serie di azioni per tutelare, promuovere e valorizzare le produzioni sul territorio non solo a proposito del singolo prodotto, ma soprattutto di quello che sta dietro: storia, tradizione, lavorazione affinché il consumatore conosca e apprezzi. Ha parlato di “mortadella di Caldonazzo”, di vini e vitigni recuperati : Blanc de Sers, Persen Rosso, Balasi, Paolina (Canzolino), Portoghese (Madrano), Pavana Bell, Pavana Rosso, S. Lorenzo, Ross del Sers e Viarago; ma anche del radicchio di Bieno e delle verde del Tesino (una specie di crauti), patate, fagioli (Tega Gnocca), Capussi Ciauschi di Piné, ciliegie (Durone di Costasavina), castagno, grano saraceno (Mais Spin), pane cuccalar mòcheno. Poi, animali, come la capra pezzata mòchena. Azioni anche sul versante promozionale: legame tra cibo e territorio (riconoscimento dei sapori, riti della tavola, storia), costituzione di “comunità del cibo” e di “presidi” per farina della Valsugana, formaggio del Lagorai, cibi mòcheni, capra pezzata mòchena e quindi loro riconoscimento. Quindi anche formazione e informazione non solo entro la valle, ma anche con le altre condotte (oltre mille nel mond). Al termine, assaggi con lo chef Luigi. E domani, “Slow Food Day” in 300 piazze italiane: a Pergine sarà in piazza Garibaldi e a palazzo Hippoliti.

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