Skibus, il servizio ad un’azienda romana

Svolta «storica» nell’assegnazione dell’appalto: «sconfitti» gli autotrasportatori trentini che non hanno fatto ribassi


di Luca Pianesi


TRENTO. Sarà un’azienda di trasporti di Roma a gestire il servizio di skibus sulle montagne trentine. Si chiama Trotta bus e ha vinto la gara d’appalto della Provincia di Trento battendo, per la prima volta, il Cta (il Consorzio trentino autonoleggiatori). La base d’asta era di circa 839 mila euro e alla Trotta bus è bastato fare un’offerta con un ribasso del 2% per aggiudicarsi l’intero servizio che si riferisce alla stagione invernale 2013-2014, e ai bacini di utenza della val di Fassa, della val di Fiemme, dell’altopiano della Paganella, del Primiero, della zona Trento-Monte Bondone e della val di Sole. Insomma praticamente tutti gli sciatori e i turisti che quest’anno si recheranno sulle piste del Trentino si ritroveranno ad essere trasportati da mezzi provenienti da Roma e, verosimilmente, da autisti laziali. La svolta è epocale perché non si ricorda un’altra mancata vittoria del Cta su una gara d’appalto di questo tipo in provincia. E dire che la sconfitta poteva essere tranquillamente evitata se solo si fosse fatto, in una gara al ribasso, un ribasso.

«Il Cta ha presentato un’offerta praticamente pari a quella della base d’asta - spiega Roberto Andreatta dirigente di Trentino Trasporti - perché il loro ribasso è stato puramente simbolico. La gara, quindi, è stata vinta da Trotta bus, di Roma, che non potrà subappaltare il servizio a noleggiatori trentini. Noi come Trentino Trasporti abbiamo seguito la normale procedura per una gara di queste dimensioni. Abbiamo fatto una gara pubblica e, vista la somma piuttosto ingente in ballo, abbiamo anche redatto il bando europeo. Fatto questo alla Provincia non restano che due prerogative. La prima è quella che riguarda il profilo contributivo: per il servizio di skibus il nostro apporto varia tra il 26 e il 28 % del totale di quanto dovrà essere pagato all’azienda che gestirà l’appalto, la trotta bus. Il resto verrà versato in maniera combinata dai diversi Comuni e dagli operatori privati che contribuiscono per avere il servizio sulle loro piste e vicino ai loro impianti. Il secondo profilo riguarda la sicurezza e le fermate. A noi, infatti, spetta il controllo dei mezzi e la verifica dei percorsi e delle fermate che i veicoli seguiranno nelle loro tratte». Ed erano stati proprio i tecnici di Trentino Trasporti, l’anno scorso, a bloccare due mezzi per lo skibus in Paganella. I veicoli avevano entrambi la revisione scaduta da mesi (praticamente da quando erano entrati in servizio per quella stagione invernale) ed appartenevano alla Multibus, azienda che aveva ricevuto in subappalto il servizio dal Consorzio trentino autotrasportatori e il cui presidente, Lorenzo Laner, era anche presidente del Cta. A fine settembre il Trentino si era occupato in maniera approfondita della questione con una serie d’inchieste che avevano portato alla luce un mondo, quello dell’autonoleggio privato trentino, pieno di storture e criticità. Mezzi obsoleti, episodi di sovrautilizzo degli autisti, il direttore del Consorzio, Mauro Merlo, con la residenza fissata in Sardegna, scadenze non rispettate per pagare i lavoratori di alcune ditte. La prassi, fino a qualche tempo fa, era che alle gare d’appalto in provincia si presentava, praticamente sempre, solo il Cta. Era lo stesso dirigente di Trentino Trasporti, in un’intervista al Trentino, del 28 settembre, a spiegare che come Provincia alcune regole stringenti, per esempio quelle sull’età dei mezzi, non potevano essere messe sui bandi di gara perché altrimenti si rischiava di vederle andare deserte. «Il Cta - così spiegava Andreatta - è l’unico soggetto che partecipa a queste aste» e non tutte le ditte del Consorzio avevano, restando all’esempio dell’età, mezzi nuovi e moderni (anzi molti autobus erano immatricolati prima del 2000). Chissà se ora, visto che finalmente un’azienda terza rispetto al Cta ha deciso d’investire sul trasporto privato in Trentino, si potranno inserire nuove regole, soprattutto legate agli standard di sicurezza, nei bandi di gara.













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