Sicurezza: a Trento una mappadei luoghi pericolosi

Iniziativa del Comune dopo l'aggressione alla ragazza a San Pio X


Luca Marognoli


TRENTO. Una mappa dei luoghi a rischio quartiere per quartiere. Cui seguiranno progetti di intervento mirati. Dopo l’aggressione di cui è stata vittima una ventenne in San Pio X, il Comune ha deciso di mettere in campo un piano di “sicurezza integrata”. Dove gli strumenti di azione non siano solo repressivi, ma anche urbanistici e sociali. Come l’aiuto reciproco fra vicini di casa.
 Ieri il tema è stato affrontato durante l’incontro fra il sindaco Alessandro Andreatta e l’assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher. Un incontro di routine ma che dopo il grave episodio di cronaca ha richiesto un approfondimento specifico.
 Per Plotegher le telecamere «sono un deterrente e uno strumento per identificare chi commette reati», ma non bastano. «Dobbiamo fare anche altro: evitare che ci siano luoghi dove le persone possano trovarsi in situazioni di rischio».
 L’approccio è multidisciplinare. «Con il sindaco abbiamo pensato di fare una mappatura dei luoghi poco controllati, scarsamente illuminati e con particolari frequentazioni. Non vogliamo parlare di città, in termini generalistici. La valutazione va fatta quartiere per quartiere, attraverso la collaborazione con le Circoscrizioni e i cittadini. Spesso le proposte vengono da chi vive sul territorio e i problemi che si presentano a Mattarello possono essere molto diversi da quelli di Villazzano. Ci sono rioni con una predominanza di anziani, altri di donne sole con figli, oppure con la vivace presenza di più culture».
 Le “antenne” sul territorio del Comune sono numerose: dalle unità di strada che aiutano senza dimora e prostitute, alla cooperativa Arianna, che si occupa di disagio giovanile, dagli esperti in dipendenze dell’Azienda sanitaria ai vigili di quartiere, dagli agenti di polizia giudiziaria in borghese alle associazioni di volontariato. «Ogni quartiere avrà un progetto dedicato - spiega Plotegher - attraverso il quale riqualificare con azioni coordinate le aree che denunciano problemi. In San Pio X ci sono già delle iniziative per valorizzare la mutualità, come il progetto “Il vicino ti è vicino”, e le associazioni coinvolte sono numerose. L’intenzione è di aumentare le opportunità e i luoghi di incontro».
 Ma l’assessore pone l’accento su una cosa: «Ci sono tre tipi di sicurezza: ambientale, che si occupa della cura dei luoghi, civica, delegata alle forze dell’ordine, e sociale, rappresentata dai cittadini. Se si alleano possiamo costruire una comunità sicura. Se ci concentriamo su una sola non ci riusciamo».













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