Scontro nel palazzo, troppi dubbi: «Ma chi ha chiesto di buttarli fuori?» 

Cinque domande sullo sgombero di venerdì. Il governatore Fugatti annuncia denunce mentre Rossi lo incalza con un’interrogazione La vigilanza interna: «Hanno sfondato la porta». I manifestanti replicano: «Falso, era aperta». E infine le accuse sul pubblico «selezionato»


ANDREA SELVA


Trento. Uno scontro mai visto all’interno del Palazzo della Provincia in occasione del convegno sulla diversità di genere, con i manifestanti che lamentano di essere stati caricati, il questore che dice di aver risposto a una precisa richiesta della Provincia di liberare l’immobile, il governatore Maurizio Fugatti che annuncia denunce e l’ex governatore Ugo Rossi che oggi presenterà un’interrogazione per chiedere (tra il resto) se l’ingresso dei manifestanti nel palazzo sia avvenuto illegalmente, se qualcuno ha parlato con loro e chi ha chiesto di allontanarli. Tante domande che arriveranno all’attenzione della procura della Repubblica e che il Trentino - al di là delle contrapposizioni emerse venerdì - ha deciso di mettere nero su bianco nella speranza di avere una risposta.

1) Non c’erano altre sale?

Il convegno promosso dagli assessore Mirko Bisesti e Stefania Segnana è stato organizzato in Sala Belli (70 posti) troppo piccola per contenere tutte le persone che volevano assistere all’incontro. Perché è stata scelta quella sala? Visto l’arrivo di numerose persone perché non è stato organizzato (come già in passato) un collegamento video con la sala stampa adiacente (più grande) in modo da raddoppiare la capienza? Era possibile aprire la Sala Depero (utilizzata di norma al Festival dell’Economia) che può arrivare a 180 posti a sedere?

2) Il pubblico era stato scelto?

Alcuni insegnanti hanno raccontato al Trentino di essere giunti al palazzo della Provincia con largo anticipo, ma di essere stati fermati all’esterno dell’edificio: «Prima ci hanno detto che la sala era chiusa, quindi alle 17 e 45 ci hanno detto che la sala era ormai piena. Il risultato è che nonostante volessimo assistere al convegno siamo rimasti fuori». Secondo il consigliere provinciale Paolo Ghezzi all’interno della sala molti posti erano stati occupati da dipendenti degli assessorati di Segnana e Fugatti. Alcuni insegnanti raccontano di essere riusciti a entrare e di aver lasciato l’aula (in segno di protesta) dopo una ventina di minuti. Tra le persone presenti in sala c’è chi ha criticato questa protesta. In ogni caso non è stato consentito alle persone rimaste all’esterno di occupare i posti che nel frattempo si erano liberati. Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine (con una ventina di auto di servizio all’esterno del palazzo) l’ingresso in realtà è stato impedito a tutti coloro che ne facevano richiesta.

3) Il «giallo» della porta

Di fronte all’impossibilità di passare dall’ingresso principale (su piazza Dante) decine di insegnanti e studenti sono entrati nel palazzo da un ingresso sul retro. Uno degli addetti alla sicurezza della Provincia li ha accusati di aver sfondato la porta che dà accesso al locale dove ci sono i distributori automatici di generi alimentari e bevande (l’ex bar) che però è risultata regolarmente funzionante. Loro replicano: «Abbiamo trovato la porta aperta e siamo entrati». Le domande sono queste: la porta era rimasta aperta? qualcuno l’ha aperta per consentire l’ingresso ai manifestanti?

4) Una protesta oltre le righe?

Tra i manifestanti c’è chi rivendica la semplice volontà di assistere al convegno e chi invece ribadisce il diritto di esprimere il proprio dissenso. Qualcuno ha oltrepassato i limiti? Chi ha stampato e diffuso i volantini contro l’assessore Bisesti, gli stessi che lui ha fotografato e poi ripubblicato sul proprio profilo Facebook? Nelle foto pubblicate dal nostro giornale è evidente comunque il trasporto “di peso” di persone che si erano sedute a terra con l’obiettivo di rimanere all’interno del palazzo. Tra le persone spinte fuori dal palazzo c’è chi ha detto di aver riportato graffi e contusioni. Su questo punto sarà fondamentale capire se le persone dentro il palazzo devono essere considerate semplicemente interessate al convegno oppure protagonisti di una manifestazione non autorizzata, come sostengono le forze dell’ordine.

5) Chi ha chiesto lo sgombero?

Il questore ha spiegato di aver ricevuto la richiesta da parte della Provincia di liberare il palazzo: «La sala era piena e loro non volevano quelle persone nei corridoi». Il governatore Fugatti sostiene che qualcuno dei manifestanti è salito ai piani alti del palazzo, dove c’è anche il suo ufficio. Chi ha chiesto alla questura di sgomberare il palazzo? Gli assessori Segnana e Bisesti (organizzatori del convegno) hanno tentato una mediazione con le persone presenti prima dell’intervento delle forze dell’ordine?















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