l'incidente

Schianto contromano, il dolore del figlio della vittima trentina

Parla Filippo Prada: «Sulla tangenziale una manovra assurda: ha ucciso 3 persone»



TRENTO. «Ha rovinato tre famiglie e mio padre non c’è più. Sarà di parte, ma il dolore è troppo forte. Una manovra azzardata ha portato via mio padre. Una manovra incomprensibile». Non sa darsi pace Filippo Prada, il figlio di Franco. Lui viveva in simbiosi con il padre e adesso questo incidente assurdo glielo ha portato via. Cerca di controllare le parole, di non tradire rabbia, ma dalle sue parole traspaiono dolore e incredulità. Sentimenti a malapena leniti dalla vicinanza di molti amici e clienti che hanno voluto mostrare tutto l’affetto nei confronti suoi e di Franco: «Io e mia madre Annalisa non abbiamo dormito. E’ stata una notte travagliata per noi. Siamo andati la mattina al bar per fare dei conti e anche per essere più vicini a mio papà. Quando siamo arrivati, abbiamo trovato venti o trenta mazzi di fiori con tanti messaggi di cordoglio. In molti ci hanno voluto dimostrare affetto e vicinanza. Siamo commossi. Mio padre era benvoluto da tutti. Tutti lo ricordano per il suo sorriso e la sua gentilezza. Anche su internet e su Facebook ci sono tantissimi messaggi di cordoglio».

Una vicinanza che, però, non attutisce il dolore per una tragedia assurda: «Sono di parte, ovviamente, e penso a mio padre. Ma penso a cosa possa essere successo. La dinamica è veramente assurda. Come può essere successo? Quell’uomo ha ucciso tre persone con una manovra inspiegabile».

Filippo spiega che ancora la Procura non ha concesso il nulla osta per i funerali: «Ci hanno detto che i permessi dovrebbero arrivare questa mattina. I funerali, quindi, dovrebbero tenersi domani o mercoledì . Papà viveva a Pergine, ma la cerimonia si terrà a Trento. Aspettiamo anche l’arrivo di mio fratello da Liverpool dove lavora. La notizia lo ha sconvolto. Il nostro è un dolore immenso».

Filippo, poi, ricorda quei momenti drammatici, sabato mattina: «Dal bar dove eravamo, io e mia madre abbiamo visto i due elicotteri sopra la tangenziale. Mia madre si è subito preoccupata. Ha avuto come un presentimento. Così abbiamo subito chiamato al telefonino mio padre, ma il cellulare squillava a vuoto. Mio padre tutte le mattine veniva qui al bar sbrigava le prime faccende poi tornava a casa per sistemarsi. Tornava verso le otto e mezzo. Ha fatto così anche sabato. Solo che il volo di quei due elicotteri ci ha messo in allarme. Quando non ha risposto al telefono, sono andato a cercarlo. Ho parcheggiato alla rotonda sotto la tangenziale e mi sono arrampicato a piedi sulla scarpata. Ho visto da lontano la sua auto. Mi sembrava dello stesso colore, ma ho sperato fino all’ultimo che non fosse lui. Mi sono avvicinato e ho visto che era proprio la sua auto e il mondo mi è crollato addosso».

In un primo momento , Filippo ha sperato che il padre fosse solo ferito, ma poi ogni speranza è caduta e si è aperto uno sprofondo di dolore. Dolore che ieri si è confuso con l’incredulità per un incidente provocato da una manovra assurda.

Filippo cerca di capire cosa possa aver fatto il padre quando si è trovato di fronte la Ford: «La Dacia era nuova. Mio padre era una persona precisa. La teneva sempre in ordine. Aveva già messo le gomme invernali. Quando ha visto quella macchina venirgli contro, ha cercato di evitare lo scontro fino all’ultimo. Si è buttato tutto sulla destra, ma forse la Ford non teneva la sua destra ed era al centro della carreggiata. Lo scontro è stato praticamente inevitabile. L’unica consolazione che abbiamo è che mio padre è morto sereno. Forse ha fatto solo in tempo a rendersi conto di quello che stava accadendo. Ha qualche segno sul volto. Sembra un pugile dopo un incontro e non la vittima di un incidente stradale. Ci hanno detto che è morto o per infarto o per lo schiacciamento toracico. La dottoressa ha cercato di rianimarlo con tutte le sue forze ma non ce l’ha fatta. Gli airbag dell’auto, sia quello del conducente che quello del passeggero sono esplosi subito. Ma lo stato delle macchine dimostra che lo scontro è stato violento. . Mia padre dovrebbe aver perso subito conoscenza. Se ne è andato sereno».













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