«Sanità e Valdastico Pd coerente, è Rossi che ha cambiato idea»

Nicoletti: «Il presidente si confronti in maggioranza» Stoccata all’Upt: «No ai ricatti politici sul ddl omofobia»


di Chiara Bert


TRENTO. «L’ultimo problema della maggioranza è il Pd». Michele Nicoletti, deputato ed ex segretario provinciale Dem, risponde al governatore Ugo Rossi che nell’incontro con la stampa di Ferragosto ha bacchettato il Pd sollecitandolo a fare più cerniera con il partito nazionale e meno il controcanto al presidente della Provincia. «Non vedo un Pd che rema contro. Dai punti nascita alla Valdastico abbiamo sostenuto con coerenza la linea di giunta e della legislatura precedente. Se Rossi ha cambiato idea, lo dica in maggioranza».

Nicoletti riconosce alla giunta di aver governato in questi due anni «con responsabilità in una stagione caratterizzata da una forte contrazione delle risorse» e di aver messo in campo «investimenti che vanno nella giusta direzione come quello sulle lingue straniere». Al giro di boa della legislatura, l’appunto al governatore e al suo esecutivo riguarda invece «alcune scelte sulle nomine di società e istituzioni»: «La nostra ossessione dovrebbe essere la qualità e non sempre le scelte fatte mi sono sembrate convincenti».

Ma è su due temi caldi dell’attualità politica che il deputato Pd contesta l’atteggiamento di Rossi. Il primo è la sanità, con la sostituzione dell’assessora Donata Borgonovo Re: «È stato un pessimo passaggio. Se il tema era l’attuazione del piano sanitario, è un tema squisitamente politico e il chiarimento non c’è stato. Chi aveva contestato la delibera di giunta è l’Upt, il Pd - anche a livello parlamentare, dove pure Rossi ci ha raramente coinvolti - si è impegnato per la Protonterapia e nel confronto con il ministero sui punti nascita. Abbiamo sostenuto la linea di giunta e della giunta precedente di cui Rossi era assessore alla salute. Non possiamo essere accusati di non aver svolto un ruolo di cerniera, ma serve coerenza. E faccio notare che nel giorno in cui venivano ritirate le deleghe a Borgonovo, la ministra Lorenzin rilasciava un’intervista con parole inequivocabili sui punti nascita». Altro fronte aperto, la Valdastico, ora ribattezzata DeRoZa: «Il Pd è sempre stato contrario, il programma di legislatura non la contiene e la scelta strategica che abbiamo condiviso è di spostare traffico dalla gomma alla rotaia, puntando sul nodo intermodale a Verona e su un grande investimento sulla ferrovia del Brennero. Questa è anche la linea del governo Renzi per cui noi e la Svp siamo impegnati in parlamento. Viste le implicazioni dell’alta capacità, noto che Bolzano si è mossa da tempo, Verona comincia ad attivarsi, mentre non vedo una grande iniziativa della Provincia di Trento». «La Valdastico - prosegue Nicoletti - nasce dalle pressioni di una parte del Veneto per il rinnovo della concessione all’A4. Non vedo perché noi dovremmo cambiare linea. Se l’ha cambiata Rossi, faccia una riunione di maggioranza e ci si confronti, numeri alla mano». E all’Upt (che ha detto no alla verifica di maggioranza su un tema in fieri, sollecitando piuttosto a trovare una linea comune sull’omofobia, ndr), il deputato Pd replica: «I ricatti politici sono inaccettabili, non vedo cosa c’entrino i diritti civili con la Valdastico. Sono stupefatto che ci siano forze di maggioranza che cavalcano battaglie dell’opposizione».

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