San Martino, l’ex asilo ora ha un futuro

Sarà ricostruito e diventerà la sede di Associazione minori e Centro volontariato. Nel progetto anche sale per rockband


di Paolo Morando


TRENTO. C’era voluta l’occupazione da parte degli anarchici, iniziata il 19 settembre del 2009 e durata quasi un mese, fino allo sgombero da parte della polizia (e una “rioccupazione” blitz qualche giorno dopo), per far sì che la città si accorgesse dell’ex asilo di San Martino: prima, passando in automobile in via Manzoni, sulla sinistra ci si lasciava alle spalle un edificio abbandonato da qualche anno, da quando anche la scuola musicale “Il Diapason” (dopo che l’asilo aveva chiuso i battenti nel 1996) lo aveva lasciato perché lo stabile non aveva più i requisiti di sicurezza necessari. Ma anche per via di una complicata controversia giudiziaria tra il Comune e l’Ente San Martino, che lo aveva gestito per decenni. Con la provincializzazione dell’istituto, a fine anni ’70, la gestione era passata in comodato appunto all’amministrazione municipale. Non così la proprietà, rimasta all’Ente, tra l’altro vincolata dalla destinazione d’uso a favore dell’infanzia e dei giovani, così come prescritto nel lascito della famiglia Pedrotti. Risultato: uno spazio importante a due passi dal centro, potenzialmente utilizzabile per una miriade di fino sociali, inesorabilmente avviato verso il degrado. E il destino di rudere.

Ora qualcosa si muove, per l’ex asilo di San Martino. Ed è qualcosa di concreto. Appena una decina di giorni fa, infatti, Patrimonio del Trentino spa ha perfezionato l’acquisto dell’immobile dall’Ente San Martino, per poco più di 1,7 milioni di euro: è la cifra che nel maggio dello scorso anno la Provincia, dopo essersi affidata a una perizia, aveva indicato congrua. L’acquisto è stato reso possibile grazie al rispetto del vincolo d’uso: l’ex asilo diverrà infatti la sede dell’Associazione provinciale per i minori (Appm) onlus, presieduta da Paolo Cavagnoli, che si trasferirà da quella attuale di via Zambra, dove è in affitto. Ovviamente non avverrà subito: l’edificio necessita infatti di una ristrutturazione “pesante”, tanto che verrà totalmente abbattuto e ricostruito, seguendo il progetto in via di ultimazione. Che prevede, tra l’altro, anche la creazione al suo interno di un’ulteriore sede associativa: quella del Centro servizi volontariato. Non solo: verrà realizzata una sala riunioni pubblica, per il quartiere e la Circoscrizione. E si pensa anche a una valorizzazione dell’interrato, che potrebbe tornare utile per sale musica a disposizione di giovani rockband. Cladio Bortolotti, presidente di Patrimonio del Trentino spa, spiega che i lavori, una volta avviati, dureranno una quindicina di mesi. Tempi accelerati, grazie all’utilizzo di parti in legno, ma ai quali vanno però aggiunti quelli tecnici delle concessioni edilizie: «Che non dipendono da noi - aggiunge Bortolotti - sarebbe utile che vi fosse una via preferenziale: con la buona volontà di tutti, e se ogni cosa andasse per il verso giusto, tra un paio d’anni l’opera potrebbe essere pronta». All’interno dell’ex asilo, i cui ingressi (porte e finestre) sono stati nel frattempo murati per scongiurare ulteriori occupazioni, nella zona sud c’è anche un piccolo parco, già in parte risistemato. Tanto che poche settimane fa è stato anche utilizzato per una festa di quartiere. A nord, ma all’esterno, si trova invece il distributore di benzina, ma su un’area che pure è di proprietà dell’Ente San Martino. La concessione non è in scadenza ma se un domani si dovesse liberare, vista l’impostazione urbanistica comunale dell’allontanamento delle aree di servizio dal centro, Patrimonio del Trentino gode del diritto di prelazione.

Melchiorre Redolfi, presidente della Circoscrizione Centro storico-Piedicastello, in queste settimane ha seguito da vicino la vicenda. Tanto che il Consiglio che presiede ha recentemente approvato la cessione al complesso dell’ex asilo di una fascia libera che lo divideva dal parcheggio Petrarca. Ed è soddisfato perché, dice, «finalmente qualcosa si muove, anche se ci sono voluti anni e tanti appelli da parte nostra». Redolfi è in contatto con Bortolotti e attende di vedere il progetto: «Assieme alla risistemazione di largo Nazario Sauro, che è in corso, per il quartiere di San Martino è la partita più importante». Poi, certo, rimane un punto interrogativo il futuro dell’ex ostello, proprio di fronte all’asilo: ma la crisi non facilita l’attuale proprietà nel decidere che cosa farne, se un albergo o miniappartamenti. Per non parlare, poche centinaia di metri più in là, dell’incognita dell’ex Questura, di cui il Trentino si è occupato proprio ieri: «Invece di pensare ad acquistare castelli della val di Non, la Provincia dovrebbe muoversi - conclude - altrimenti passeranno anni». Proprio come per l’ex asilo San Martino.

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