Rubano anche l’aquila del monumento ai caduti

Vigo Cavedine, non è stato vandalismo, ma un probabile atto di ladri di metalli Sconcerto e rabbia delle penne nere che avevano costruito il luogo di memoria


di MarianoBosetti


VIGO CAVEDINE. Una brutta sorpresa ieri mattina ha lasciato sbigottita la gente di Vigo Cavedine: nella notte era stata trafugata l’aquila in bronzo cromato, posta in cima all’ artistico monumento in granito ai caduti del paese.

Un furto del tutto inimmaginabile in quanto di norma, almeno nei paesi, esiste ancora una profonda pietà ed altrettanto rispetto per la memoria storica di chi è stato chiamato a combattere ed ha sacrificato la propria vita in guerre che hanno procurato sempre morte e disperazione. Si tratta di azioni, perpetrate sicuramente non con finalità di vandalismo, come spesso succede immotivatamente con la distruzione o i danneggiamenti a strutture pubbliche, non fosse altro che per quell’atteggiamento rispettoso verso la memoria dei caduti, ma dovute con molta probabilità a quel fenomeno attuale, sempre più diffuso, dei furti di materiale aventi una quotazione di mercato e quindi oggetto di ricettazione. Fenomeno che ora sta prendendo piede anche in valle di Cavedine, dal momento che il Centro Raccolta Materiali di Fabian, località isolata lungo la strada in direzione del lago di Cavedine, è stato più volte visitato dai “soliti ignoti” sottraendo vario materiale ancora utilizzabile, come fili elettrici per il contenuto di rame.

Tornando all’azione ladresca dell’altra notte, gli anonimi ladri si sono mossi indisturbati col favore delle tenebre, “limitandosi” al furto dell’aquila e a quanto pare senza essere notati nonostante che il monumento illuminato si trovi in posizione centrale, nei pressi della grande piazza e della soprastante chiesa parrocchiale di S. Biagio. Va ricordato che il monumento era stato eretto con le forze del volontariato alcuni anni fa (inaugurato dall’ allora sindaco Giuliano Lever) su iniziativa della locale sezione Ana di Vigo Cavedine, con un pesante blocco di granito, ricavato dal masso erratico sulla montagna, denominato a livello popolare “baloton”, sul quale erano stati posti alcuni richiami simbolici in bronzo cromato, come il cappello alpino, una targa con la dedica e data di inaugurazione (28 maggio 2005) e in cima l’aquila rubata.

Il capogruppo Carlo Bolognani, rammaricato per la grave azione verso il monumento ed indirettamente anche nei confronti di quella forze del volontariato, che gratuitamente con sforzi e fatica hanno realizzato questo fondamentale luogo di memoria storica, ha sporto nella giornata di ieri denuncia ai carabinieri di Lasino ed ha impegnato la direzione per trovare le risorse necessarie a sostituire l’aquila rubata.

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