in tribunale

Ruba della bigiotteria: la paga quasi 7mila euro

Trentaquattrenne trentino aveva preso due collier e degli orecchini da Ovs. È stato condannato a 27 giorni di reclusione, poi convertiti in pena pecuniaria


di Paolo Tagliente


TRENTO. Era il 9 aprile dello scorso anno quando, entrato nel punto vendita Ovs di viale Verona, aveva messo gli occhi su due collier e un paio di orecchini. Merce del valore complessivo di una ventina di euro che però, il trentanquattrenne trentino protagonista della vicenda ricostruita ieri in tribunale a Trento non aveva alcuna intenzione di pagare. E così, dopo aver gironzolato un po’ tra gli scaffali, il giovane aveva afferrato i monili e con una certa abilità aveva rimosso etichette con il prezzo e placche antitaccheggio. Poi, probabilmente convinto di poterla far franca, aveva cercato di guadagnare l'uscita con la merce rubata. Tentativo fallito perché il personale del negozio lo aveva intercettato e fermato, chiamando poi le forze dell'ordine. Potrebbe essere considerato uno dei tanti furti e tentati furti che vengono compiuti quotidianamente anche nei negozi della nostra provincia. Se non fosse per le “salatissime” conseguenze che il gesto ha avuto per il taccheggiatore.

Ieri, infatti, l'uomo è comparso davanti al giudice Giovanni De Donato, in tribunale a Trento, per rispondere del reato di furto aggravato (la merce era esposta a pubblica fede e per rimuovere le targhette magnetiche che fanno scattare l’impianto d’allarme l’imputato ha danneggiato gli oggetti) e scoprire che, anche a causa dei suoi precedenti specifici, quei due collier e gli orecchini gli sarebbero costati tanto, anzi tantissimo. Con la somma che il giudice lo ha condannato a pagare, infatti, quei monili li avrebbe potuti acquistare autentici, in oro e pietre preziose, in una gioielleria.

Il trentino, infatti, è stato condannato ad una multa di 50 euro e a 27 giorni di reclusione. La pena detentiva, però, è stata sostituita da una pecuniaria di 6mila e 800 euro, cui si arriva moltiplicando per 27 (i giorni di reclusione) i 250 euro a suo tempo fissati dalla Corte Costituzionale come valore monetario per un singolo giorno di pena detentiva. Una bella cifra, insomma, che l'imputato potrà pagare in 30 rate da 226 euro e 66 centesimi. Un piccolo record negativo: quattro oggetti di bigiotteria del valore di circa 20 euro (peraltro subito restituiti ai legittimi proprietari) sono stati pagati la bellezza di quasi 7mila euro.

Il taccheggio è una vera piaga per chiunque abbia un’attività commerciale e, per le grandi catene, rappresenta un’importante voce negativa nei bilanci. Abbigliamento, bigiotteria, cosmetici, giocattoli, articoli di cancelleria: nulla è al riparo dalle lunghe mani dei ladruncoli, spesso giovanissimi. Qualche volta, però, il brivido della trasgressione può costare davvero caro.













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