l'allarme

Rovereto, una bomba incendiaria lungo i binari

Sul tratto davanti al Millennium Center trovato un ordigno artigianale: era bruciato senza esplodere. Indaga la Digos



ROVERETO. L’ordigno artigianale non ha funzionato: è scoppiato solo in parte, ma senza provocare danni. L’intento era con tutta probabilità quello di bloccare il traffico ferroviario e sugli autori dell’attentato sta ora indagando la Digos di Trento. Ieri in tarda mattinata lungo la ferrovia, all’altezza del Millenium Center, è stato trovato un rudimentale meccanismo composto da due bottiglie incendiarie piene di benzina, un petardo e una bomboletta di gas da campeggio, legate assieme per poter dare tempo agli attentatori di allontanarsi dal luogo senza essere feriti dallo scoppio.

La “bomba” era statao posizionata a fianco di una centralina elettrica delle ferrovie, che doveva essere l’obiettivo: in linea teorica, se la centralina fosse stata danneggiata, avrebbe fermato per un certo periodo di tempo il traffico dei treni. Ma ciò non è accaduto, perché a bruciare è stata solo una parte della benzina contenuta in una delle due bottiglie, che ha annerito la centralina ma senza arrecare alcun danno ai circuiti elettrici. Tuttavia l’allarme è scattato subito, e sul posto si sono precipitati gli uomini della Polfer, mentre poco dopo da Trento sono arrivati gli artificieri, per disinnescare l’ordigno e verificare che non ne fossero stati posizionati altri. Nell’area a fianco del Millennium Center sono giunti ben presto anche gli uomini della Digos di Trento e della polizia scientifica, che hanno raccolto una serie di elementi ora al vaglio.

Com’è intuibile - sia per l’obiettivo dell’attentato che per la modalità con cui è stato assemblato l’ordigno, costruito con materiali comuni e di facile reperibilità - la pista su cui gli inquirenti stanno conducendo le verifiche è in primis quella anarchica e comunque legata ai movimenti No Tav. Una semplice ipotesi, per il momento, dato che non esiste alcuna rivendicazione esplicita. Il materiale recuperato, ovvero i resti della bomba artigianale, verranno esaminati con attenzione in laboratorio per verificare se da questi sia possibile risalire alle mani che hanno costruito l’ordigno.

Sull’episodio, bocche cucite in questura a Trento. Il vicequestore Anna Schiralli non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, riservandosi di analizzare prima tutti gli elementi a disposizione degli investigatori.

Durante i controlli, nessun treno in transito è stato fermato. Il sopralluogo di agenti e artificieri lungo i binari non ha richiesto il blocco della circolazione ferroviaria e dunque non si può nemmeno parlare in questo caso di interruzione di pubblico servizio tra le possibili imputazioni. Che al momento rimangono contro ignoti.













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