TENSIONE IN CENTRO

Rovereto: tafferugli al corteo, arrestati tre anarchici

Scontri con le forze dell'ordine, bloccato l'assalto alla manifestazione della Fiamma Tricolore



ROVERETO. Stavolta la contromanifestazione anarchica è finita male: caricati da polizia e carabinieri, circa 40 giovani, molti con il casco in testa, sono stati fermati in via Dante mentre cercavano di interrompere il corteo della Fiamma Tricolore diretto a largo Vittime delle foibe. Tre sono stati arrestati: un giovane di Rovereto, un veneto e uno spagnolo, mentre gli altri sono stati denunciati. Una ragazza contusa, al pronto soccorso. Sequestrati coltelli, aste di metallo e bastoni e tre estintori.
 Gli anarchici, una quarantina in tutto, di cui parecchi da Treviso e Venezia, si erano raccolti in via Dante in attesa del corteo della Fiamma tricolore, che stava ritardando perchè carabinieri e polizia, capita la piega della situazione, hanno dovuto convincere i militanti di destra (un’ottantina, schierati nel piazzale del Follone) a cambiare percorso: niente sfilata in centro, bensì via Dante e via Tartarotti. Quando gli anarchici hanno capito che il programma era cambiato, sono corsi all’incrocio tra via Dante e largo Nazario Sauro, di fronte alla filiale della Bnl. Gli striscioni erano issati su dei pannelli di legno, mentre gli anarchici (molti con il casco in testa) brandivano le aste delle bandiere come bastoni, scandendo prevedibili slogan («Fascisti carogne, tornate nelle fogne»). Quando il corteo della Fiamma è sfilato, gli anarchici hanno bloccato via Dante tentando di interromperlo, ma sono stati respinti indietro dalla celere e dai carabinieri in tenuta antisommossa. Scudi di plexiglass contro scudi artigianali di legno. Intanto il drappello della Fiamma è passato oltre. Gli anarchici hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine e qualcuno di loro, dalle retrovie, ha iniziato a picchiare gli agenti con le lunghe aste delle bandiere. E’ stata la miccia che ha fatto partire la carica. Mulinando con i manganelli, gli agenti hanno costretto gli anarchici a indietreggiare ed è scoppiato il parapiglia, sotto gli occhi spaventati dei passanti.
 Tre giovani con i caschi in testa sono stati isolati e spinti contro la cancellata nei pressi della Bnl, gli altri invece hanno tentato di scappare ma sono stati circondati e fermati pochi metri più avanti. «Ve lo dico per l’ultima volta, togliete quei caschi» gridavano gli agenti ai i tre ragazzi davanti alla Bnl, i quali, dopo qualche manganellata, si sono convinti ed hanno obbedito. Uno di loro è una ragazza, contusa. E’ stata ricoverata al pronto soccorso con lievi lesioni.
 Il grosso del gruppo era invece una trentina di metri più a sud, circondato dalla celere. E’ così iniziata la procedura: uno alla volta, gli anarchici sono stati costretti a togliere i caschi e sono stati perquisiti.
 Nel marasma, chi poteva si è liberato di ciò che poteva inguaiarlo, gettando al di là della ringhiera coltelli e spranghe, poi recuperate dalla polizia nella siepe. C’è voluta quasi un’ora per perquisire tutti e accompagnarli fino al commissariato. Nel frattempo, gli altri agenti hanno raccolto gli scudi, gli striscioni e persino una borsa con un grosso estintore, più altri due di dimensioni più piccole. Tutto sequestrato, come del resto le armi trovate nel giardino.
 Tra i fermati, poco meno di quaranta giovani, c’è anche Massimo Passamani, il leader del gruppo anarchico roveretano. Ora verranno visionate le riprese della polizia per individuare nei dettagli le singole responsabilità. Ma già ieri notte per tre giovani si sono spalancate le porte del carcere: arrestati un giovane roveretano, un veneto e uno spagnolo per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. (gil













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