Rovereto: schiaffo per la pagella, denuncia il papà

Il figlio quattordicenne si è rivolto alle forze dell’ordine: tolto dalla famiglia e affidato ad una comunità



ROVERETO. A quattordici anni la voglia di studiare è poca nella stragrande maggioranza dei ragazzi. Va da sé che anche i risultati scolastici spesso non sono quelli sperati dai genitori e che l’arrivo delle pagelle è sempre vissuto con apprensione sia dai giovanissimi che dagli adulti. E così, quando giovedì scorso un ragazzo straniero che frequenta la prima superiore in un istituto roveretano s’è presentato a casa con una scheda valutativa non proprio esemplare, il padre ha avuto un momento di stizza e gli ha rifilato uno scapaccione.

Fino a qualche anno fa tutto sarebbe finito lì, con lo studente forse anche contento per aver limitato i danni ad un solo schiaffo, ma i tempi sono cambiati e il giovane, convinto di aver subito una violenza gratuita da parte del genitore, è fuggito di casa e s’è rivolto alle forze dell’ordine per denunciare il padre per maltrattemento, convinto di essere stato vittima di un’ingiustizia. Un gesto d’impeto, a quanto è dato sapere, che non solo ha creato e creerà parecchi problemi al genitore, ma scombussolerà la vita dell’intero nucleo familiare.

L’uomo, infatti, è stato subito contattato da chi aveva raccolto le dichiarazioni dello studente, informato della denuncia presentata dal figlio e convocato perché desse spiegazione di quanto accaduto e fornisse la propria versione dei fatti. La famiglia vive in città da tempo, entrambi i genitori lavorano e chi conosce l’uomo non lo descrive certo come una persona violenta, ma semplicemente come un padre attento e - perché no? - anche severo. Dettaglio che non l’ha messo al riparo dalle conseguenze del gesto compiuto dal figlio.

Nonostante le spiegazioni, le giustificazioni e le scuse, le forze dell’ordine hanno dovuto inoltrare la documentazione relativa all’episodio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Trento. Esaminato il fascicolo, il sostituto procuratore ha disposto l’allontanamento del ragazzo e il suo affidamento ad una comunità. Lì, seguito da specialisti, rimarrà fino a quando non saranno compiuti tutti gli accertamenti sul padre e sulla famiglia del ragazzo.

Indagini che, in sintesi, dovranno appurare se la denuncia dello studente “poco modello” era fondata - in questo caso il padre andrà incontro a tutte le conseguenze del caso e lo stesso ragazzo potrebbe non fare rientro in famiglia - oppure se quanto accaduto è stato solo uno spiacevole episodio e la richiesta d’aiuto del quattordicenne era immotivata. Se così fosse, ci vorrebbe tutto l’amore che un genitore ha verso il proprio figlio per permettere al padre di dimenticare la brutta esperienza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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