Rovereto: donna di trent'anni restaparalizzata dopo un'anestesia spinale

L’intervento chirurgico in sè era banale, e i sanitari del reparto di chirurgia avevano proposto alla paziente l’anestesia spinale. Cinque giorni dopo l’operazione, era stata dimessa ma già negli ultimi giorni di ricovero aveva lamentato un forte mal di schiena



ROVERETO. Entrata in ospedale a inizio giugno per un’operazione di routine, ne è uscita in sedia a rotelle. Le complicanze erano iniziate subito dopo l’intervento, tanto che la donna, una trentenne roveretana, era tornata al Santa Maria dopo le dimissioni. Ora è in riabilitazione.
L’intervento chirurgico, eseguito il primo giugno, in sè era banale, e i sanitari del reparto di chirurgia avevano proposto alla paziente l’anestesia spinale. Cinque giorni dopo l’operazione, era stata dimessa ma già negli ultimi giorni di ricovero aveva lamentato un forte mal di schiena. A detta dei medici, si trattava di normali fastidi dovuti all’intervento. A casa sua, però, la donna ha avvertito un sensibile peggioramento. Persino camminare le era faticoso. Così la paziente si è fatta accompagnare in ospedale, dove l’11 di giugno è stata ricoverata in chirurgia. Il giorno dopo non riusciva più a camminare: aveva perso la sensibilità dall’ombelico alle ginocchia. La trentenne roveretana stata sottoposta a un interminabile ciclo di esami, senza che i medici riuscissero a individuare la causa del suo stato.
Lei intanto iniziava a preoccuparsi perchè la situazione non migliorava, anzi. Dopo molte insistenze e oltre un mese di ricovero complessivo, è riuscita ad ottenere il trasferimento all’ospedale Borgo Trento di Verona, dove i sanitari le hanno diagnosticato una grave parestesia che interessa anche l’apparato digerente e urinario. La donna non riesce nemmeno a provvedere ai propri bisogni fisiologici senza l’ausilio dei farmaci. Dai primi giorni di luglio è in riabilitazione all’ospedale di Negrar. Il suo stato, secondo i medici veneti, è temporaneo, ma potrebbe durare mesi.
Sulle cause, è aperto il più ampio ventaglio di ipotesi. Le più accredidate sono un’intolleranza all’anestetico - la donna prima dell’operazione aveva informato l’equipe chirurgica di soffrire di allergie - o la lesione di un nervo nel corso dell’intervento. Il risultato è una paralisi. Reversibile, ma che sta provocando grossi scompensi alla donna, madre di un figlio in tenera età e principale sostegno della madre, invalida al 100%. La donna sta valutando il da farsi tramite un legale di fiducia che ha già richiesto all’ospedale roveretano la documentazione clinica.

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