Rovereto di Novi riparte dalla solidarietà dei nonesi

Inaugurato sabato il centro polivalente costruito dai volontari scesi in Emilia dopo il terremoto chiamati da Marco Rizzardi, imprenditore originario di Coredo


di Giacomo Eccher


VAL DI NON. Un'amicizia onorata fino in fondo, che ha coinvolto l'intera valle di Non con gli artigiani, Melinda, la Cassa rurale d'Anaunia, i Comuni e le associazioni della Predaia. Questo il significato, ed il valore nel tempo, del “Centro Polivalente - Val di Non per l'Emilia" inaugurato sabato a Rovereto di Novi, uno dei centri più colpiti dal terremoto del maggio 2012 . Al suono della banda comunale di Fondo, il corteo di ospiti, volontari, artigiani e autorità è partito dalla chiesa del paese terremotato (la stessa dove era rimasto schiacciato dal crollo il parroco don Ivan Martini, 65 anni) e ha raggiunto il nuovo Centro dove si sono tenuti i discorsi e il taglio del nastro, con visita alla struttura che ospita alcuni servizi essenziali per la popolazione locale. «Una realizzazione che è motivo di orgoglio per la nostra valle che ancora una volta ha dimostrato di essere capace di grandi imprese, dal basso», il commento del presidente degli artigiani nonesi, Massimo Zadra, presente alla cerimonia.

Gli artigiani (coordinati dall'associazione di valle guidata prima da Luigi Sartori e poi da Zadra) sono stati il motore dell'iniziativa lavorando per alcuni mesi, a turno, per la realizzazione della struttura, fin dalle fondamenta gettate sotto le neve di gennaio. Ma non da meno sono stati i contadini che con i consorzi Melinda hanno dato una mano decisiva nel reperire i fondi (oltre 250.000 euro) necessari per l'acquisto dei materiali con il concorso della Cassa rurale d'Anaunia e tante donazioni private. Complessivamente il Centro tra lavoro e materiali, aveva un preventivo di oltre 600.000 euro. «Vedendo l'opera finita così bella e così completa grazie alla valle di cui sono originario mi sono commosso: all'inizio non ci speravo, ma quando ho visto la mobilitazione che si è creata in valle di Non ho capito che l'impresa era possibile. Ringrazio tutti indistintamente perché è impossibile farlo singolarmente», il commento di Marco Rizzardi, imprenditore di Coredo che da 20 anni si è trasferito a Carpi ed è stato il trait d'union tra i volontari di Rovereto di Novi e la valle di Non. «Avrei voluto vedere sul palcoscenico tutti quelli che ci hanno dato una mano e qualche politico di meno perché da quella parte aiuti concreti non se ne sono visti», afferma Rizzardi, Una polemica che non tocca assolutamente i sindaci. «Quelli li ringrazio di cuore ma non li considero politici ma esponenti delle comunità che così generosamente ci hanno aiutato», spiega. Il Centro polifunzionale è aperto, ma i problemi legai al terremoto continuano tra speranze e delusioni. E qualche beffa. «L'ultima - racconta Rizzardi - riguarda gli aiuti statali per ricostruire: per riceverli i singoli devono sottoscrivere una fideiussione che garantisce la loro capacità di restituirli fino all'ultimo euro, in caso di problemi di finanza pubblica».

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