Rossi: soldi a chi dismette gli impianti  

Dopo il «caso Rolle» il governatore cambia idea: norma in Finanziaria per sostenere le stazioni sciistiche che si rigenerano


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Turismo invernale e tutela paesaggio, la “querelle” del Rolle ha suggerito alla Provincia di cambiare approccio al tema. E forse, se non si è già fuori tempo massimo, potrà essere rivista anche la partita che ha visto in campo, per poi ritirarsi, l’imprenditore Lorenzo Delladio con il suo progetto per l’outdoor al Rolle.

Vediamo: partendo proprio dalla travagliata vicenda della riqualificazione degli impianti sciistici sul passo Rolle, ieri il presidente della giunta Ugo Rossi alla maggioranza che lo sostiene in Provincia ha detto di voler evitare, d’ora in avanti, la divisione netta, la guerra di religione tra ambiente ed impianti di risalita che ha tenuto banco negli ultimi decenni della storia del Trentino. Cambiando marcia.

Come? «Nella manovra finanziaria ci sarà una norma che, recuperando il dibattito e le sollecitazioni arrivate sul Rolle (sia dai partiti che dalla società) stabilisca questo: le stazioni sciistiche che costruiscano dei progetti di rigenerazione della loro offerta turistica attorno ad un’idea di dismissione di impianti saranno sostenute dalla Provincia sotto diversi profili» ha detto Rossi, cogliendo alla sprovvista i partner del centrosinistra che, proprio sulla vicenda del passo Rolle, non avevano risparmiato critiche e perplessità. Ora però Pd ed Upt, riservandosi di voler vedere nei dettagli il contenuto della manovra, non nascondono la propria soddisfazione per le novità.

Ma come si strutturerà la norma che verrà inserita in Finanziaria? «Daremo la possibilità di vedere velocizzati i tempi dal punto di vista urbanistico. Un esempio? Se ci sarà la necessità di fare altre infrastrutture queste potranno avere via libera, tenendo però conto di un saldo ambientale favorevole. Ma, soprattutto, i progetti che si muoveranno nell’ottica di recupero del territorio saranno sostenuti da un punto di vista finanziario. In questo senso Trentino Sviluppo, che oggi può finanziare la costruzione di nuovi impianti, potrà finanziare anche dismissioni ed altri progetti di sviluppo alternativo. Questa è una norma che può essere, (perché no?) applicata anche al Rolle», osserva Rossi.

«È un approccio nuovo dal punto di vista concettuale ed è un cambio di marcia non solo legato ad una specifica stazione, ma riguarda l’intero territorio provinciale. Fin da subito faremo un bando che finanzia anche la costruzione dell’idea, anche la fase progettuale. La logica? Quella di avere anche delle idee innovative ma dentro un approccio complessivo della nostra offerta turistica. Ci vorranno ovviamente dei requisiti: ci dovrà essere un accordo con il livello locale, sia istituzionale che finanziario, che dovrà essere coinvolto attraverso i protocolli. La regia sarà comunque provinciale. Questo per mettere a fattore comune tutte le sollecitazioni che sono arrivate in queste settimane: vorremmo evitare per il futuro un’impostazione troppo schematica, quella del dualismo ambiente/impianti. Un dibattito che altrimenti, era impostato, sulle contrapposizioni» spiega il governatore.

Certo ora si dovrà capire se dietro alle buone intenzioni e alla volontà di riportare l’unità in maggioranza, la norma avrà davvero ali per volare. Tradotto: quanto peso finanziario avrà in questa fase di avvio?













Scuola & Ricerca

In primo piano