Rossi si smarca dal Patt «Sarò garante di tutti»

Il candidato presidente si «autosospende» dalla vita di partito Fibrillazione sulle liste, dall’Upt altolà alla lista Stella-Centro di Tabacci


di Chiara Bert


TRENTO. L’annuncio di Ugo Rossi agli alleati, seduti in una sala caldissima dello Sporting Hotel, arriva a incontro inoltrato: «Oggi ho comunicato al Patt che per questa campagna elettorale non intendo partecipare alla vita di partito, per quanto riguarda l’attività dei suoi organi. Continuo a sentirmi autonomista ma in questa fase voglio essere il più possibile il garante del lavoro di tutti e della sintesi tra le diverse sensibilità della coalizione». Il candidato presidente vincitore delle primarie sceglie questa strada, non richiesta e non scontata, per interpretare il suo nuovo ruolo di «coordinatore», come lui stesso lo ha più volte definito, consapevole che solo un lavoro il più possibile collegiale potrà assicurare un equilibrio a una coalizione nella quale, per un vincitore (il Patt) ci sono anche gli sconfitti (Pd e Upt) che in modi diversi stanno ancora cercando di rielaborare il lutto.

Ieri era la prima volta che il centrosinistra autonomista si ritrovava dopo le primarie che, contro i pronostici, hanno incoronato l’assessore autonomista. Vertice all’Hotel Sporting, perché anche i luoghi hanno il loro valore simbolico, e il primo incontro con Rossi candidato presidente non poteva svolgersi nella sede del Pd, che nei mesi scorsi era stata il quartier generale degli incontri di coalizione e poi della campagna elettorale delle primarie. Al tavolo tutti i partiti: per il Pd il presidente Roberto Pinter (il segretario Michele Nicoletti, dimissionario, era impegnato a Roma alla Camera) e Alessandro Olivi, per l’Upt il segretario Flavia Fontana con Mauro Gilmozzi, Vittorio Fravezzi, Giorgio Lunelli e Corrado Buratti, Franco Panizza e Carlo Ganarin per il Patt, Marco Boato e Aldo Pompermaier per i Verdi, Alessandro Pietracci per lo Sdi con il candidato Alexander Schuster, Salvatore Smeraglia dell’Idv, Luigi Chiocchetti della Ual, Giovanni Pancheri e Andrea Morghen per La Stella. Clima disteso, abbigliamento informale.

La squadra. È il primo elemento, di metodo, su cui Rossi ha insistito ieri: quel lavoro di squadra che aveva annunciato già all’indomani della vittoria. Al vertice erano presenti tre degli altri quattro candidati alle primarie: Olivi, Gilmozzi e Schuster, assente invece perché in ferie Lucia Coppola. «Ho ribadito che intendo costituire questo gruppo di raccordo con gli altri candidati che sarà il modo con cui il candidato presidente si presenta ai partiti», spiega Ugo Rossi. Già la prossima settimana, all’incontro con le commissioni tematiche che stanno lavorando sul programma, il candidato presidente si presenterà insieme agli altri partecipanti alle primarie.

Rossi si «autosospende» dal Patt. Semplice iscritto, non più dirigente del Patt. O meglio, per essere fino in fondo leader della coalizione, Ugo Rossi ha scelto di autosospendersi dalle attività di partito e dei suoi organi (giunta e ufficio politico). «Mantengo la tessera del Patt, mi sento autonomista - spiega - ma in questo momento mi sento più impegnato a costruire una visione comune e ad essere garante del lavoro di tutta la coalizione. Penso che fare sintesi tra le diverse sensibilità mi riesca meglio evitando di partecipare alla vita del Patt, anche per condizionare meno il partito». E Rossi ha anche informato gli alleati che istituirà un proprio quartier generale autonomo come candidato presidente.

Coalizione e liste. Dal candidato presidente, accusato in campagna elettorale di flirtare con Progetto Trentino di Grisenti, arriva la conferma che «il confine della coalizione non si tocca, ne fanno parte le 8 forze politiche che hanno sottoscritto la carta d’intenti». «Ciascuno - ha poi aggiunto Rossi - dovrà dirci in che forma, e con quali liste, intende presentarsi alle elezioni». Ma proprio su questo punto è arrivato l’altolà dell’Upt. «Chiediamo che ci sia coerenza rispetto all’architettura della coalizione - dice il senatore Fravezzi - dunque che le liste siano quelle delle forze che hanno firmato la carta d’intenti». «No ad alchimie che rischiano di introdurre tossine pericolose nella coalizione», un messaggio rivolto in particolare alla possibile lista de La Stella dell’assessore Lia Giovanazzi Beltrami con il Centro democratico di Tabacci.

Percorso e programma. La prossima settimana ci sarà un primo incontro con le commissioni che stanno lavorando al programma, poi il percorso proposto da Rossi prevede che la sintesi del lavoro (che spetta al candidato presidente) sia portata ad un tavolo ristretto con un esponente per partito, «così da essere più produttivi». Accogliendo una proposta di Olivi, Rossi ha anche detto che appena ci sarà un canovaccio del programma ci sarà un’audizione con le categorie economiche.

Gli avversari. «Non è sufficiente essere esterni ai partiti per considerarsi nuovi» è il messaggio che Ugo Rossi manda ai potenziali avversari di ottobre, con il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis e il presidente della Trentino Volley Diego Mosna corteggiati sia dalle civiche che da pezzi di centrodestra. Per ora senza però alcuna certezza.

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