Roncogno, niente maiale alla lotteria di carnevale

Dopo le polemiche sollevate dagli animalisti un anno fa, gli alpini della frazione hanno rinunciato a mettete in palio il tradizionale primo premio


di Roberto Gerola


PERGINE. Se per Pergine centro, il carnevale è sempre consistito principalmente nella sfilata di centinaia di maschere e di carri, nelle frazioni è sinonimo di abbuffate a base di piatto unico: polenta, lucaniche e formaggio, con qualche variante che arriva al cotechino. Da Costasavina a Castagné, passando per Ischia, domenica scorsa, con Nogaré che ha rinviato l’appuntamento a domenica 9 e si differenzia offrendo pastasciutta. Ieri, invece, Roncogno e Susà.

Le cucine allestite da comitati vari e penne nere sono state prese d’assalto. I tempi cambiano, purtroppo, e qualche tradizione salta. E’ il caso di Roncogno, dove l’attrazione proposta da alpini e coristi era quella della lotteria con il primo premio costituito da un maiale. Dopo le polemiche dell’anno scorso, avanzate dai protezionisti, circa i possibili maltrattamenti subiti dall’animale, gli organizzatori hanno desistito, togliendo il maiale dalla lotteria. Il fatto è che gli abitanti di Roncogno da sempre sono simpaticamente chiamati “rugantei”, come per esempio, i vicentini sono chiamati “magnagati”. Da qui la lotteria con il maiale che poi finisce naturalmente in pezze di speck, costolette, lucaniche e via dicendo. Non per questo, è mancata la “clientela”. Tra l’altro, la chiusura della vicina scuola materna (in vacanza), ha fatto sì che mancassero le mascherine, solitamente frutto del lavoro delle maestre. Comunque, folla di avventori (e qualche maschera) fin dai primi minuti dopo mezzogiorno per gustare il piatto tipico, ma anche partecipare alle proposte di animazione. E così è stato anche a Susà, nel piazzale del magazzino, tanto che i viveri si sono esauriti già alle 15.30. E in molti hanno fatto la spola tra Roncogno e appunto Susà.













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