TURISMO NUOVO

Rolle, lo show di Delladio a San Martino

Sala stracolma per il patron de La Sportiva: «Vi parlo con il cuore, questo progetto che toglie gli impianti è il futuro non una speculazione»


di Andrea Selva


SAN MARTINO. «Signore e signori, è giunto il momento di aprire le nostre menti». Lorenzo Delladio ha preso la parola ieri sera all'interno della sala congressi Sass Maor di San Martino di Castrozza alle 20 e 30 spaccate e si è guadagnato il primo applauso dopo due minuti, quando ha detto questa frase: «Dobbiamo avere una visione più ampia». Sala stracolma, tanti albergatori, qualche turista, gli amministratori del Primiero seduti in prima fila, politica provinciale quasi assente, c'era invece la presidente nazionale degli impiantisti, Valeria Ghezzi che ha scambiato una stretta di mano un po' imbarazzata con il presidente de La Sportiva.

Poi è cominciata l'arringa dell'imprenditore di Ziano, per difendere l'idea che è giunta l'ora di smantellare (almeno in parte) gli impianti di Passo Rolle e tracciare la strada del nuovo turismo: «Sono amareggiato – ha esordito Delladio – per i titoli dei giornali che hanno sottolineato la rivalità fra Fiemme e Primiero che è una cosa del passato. Pensiamo a come Trentino Marketing potrà promuovere il nostro territorio, dal Garda alle Dolomiti, secondo il modello dell'Alto Adige». Mezz'ora di discorso appassionato (“scusate se mi scappa qualche termine forte, non voglio offendere nessuno” ha detto) per raccontare come è andata che ha pensato a un'alternativa di turismo sul passo che divide Fiemme e Primiero, ai piedi delle Pale: «Salendo in quota assieme agli amici abbiamo visto alcune persone, davvero poche, salire appese ai fili degli impianti di risalita. Ci è sembrata un'immagine un po' triste, soprattutto per noi che da queste parti abbiamo cominciato a divertici sugli sci. Una sensazione che è peggiorata quando siamo scesi nella Busa Ferrari dove gli impianti erano addirittura fermi».

L'altra amarezza – ha confessato Delladio – è quella per chi lo ha accusato di speculazione: «Non è così, in questo progetto ci mettiamo la faccia, metto in gioco la mia reputazione e quella della mia azienda. Quando alla Sportiva ho annunciato che bisognava tirare fuori i soldi per acquistare la Sitr ho detto che avremmo avuto un ritorno di immagine: per noi è un'operazione di marketing puro che non si realizza adesso, ma si realizzerà quando porteremo qui persone da tutto il mondo per vivere questa esperienza. Stiamo pensando di togliere gli impianti di risalita a 2 mila metri di quota, non a 900 metri di quota, siamo i primi a pensare questa cosa, anche se in Austria qualcuno sta facendo la tessa cosa: questa è la nostra forza».

Nel corso dell'incontro sia Delladio che il consulente di marketing Davide Gabrielli hanno citato i dati sulla passione dello sci in Fiemme e Primiero: «In valle di Fiemme su dieci turisti ce ne sono quattro che non sciano, a San Martino il rapporto è invertito: sei non sciano, bisogna trovare un'esperienza per loro, altrimenti andranno altrove».

Due fiemmesi a parlare di turismo a San Martino, a un certo punto Gabrielli l'ha detto chiaro: «Siamo nati in valle di Fiemme, ma che cosa c'entra? Siamo trentini».

Delladio ha parlato anche del fatto che il comprensorio di San Martino perderà in questo modo quattro o cinque chilometri di piste: «Ma resterebbe comunque un comprensorio piccolo, sotto i 100 chilometri di piste, cioè la soglia che cercano i turisti in arrivo dall'estero. Cinque chilometri in più o in meno non cambia nulla».

E' possibile che il Rolle possa diventare migliore?” ha chiesto Gabrielli. «Io la vedo difficile» ha detto Gabrielli. Lo hanno sottolineato entrambi: «L'importante è essere i primi». A fare cosa? «Ad avere il coraggio di cambiare il proprio modello di business».

A Valeria Ghezzi, che l'altro giorno sul Trentino chiedeva perché non possono coesistere seggiovie e nuove esperienze, Delladio ha risposto così: «Se gli impianti restano al loro posto a noi questo progetto non interessa più. E' questa la forza dell'operazione: portiamo qui persone a fare emozioni differenti dal mero sciare».

Ancora sulla speculazione: «Se mettessimo gli stessi soldi altrove probabilmente potremmo avere risultati migliori” ha detto ancora Delladio. Che ha concluso: «Vi parlo con il cuore, facciamo qualcosa per il passo Rolle, cari albergatori pensate a tutte le cose interessanti che potrete scrivere sulle vostre brochure». Il dibattito è appena cominciato. E se non ci sarà consenso? Delladio e Gabrielli l’hanno detto chiaramente: «Torniamo a casa».













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