Riva del Garda: spiaggia degli Olivi, volata finale

L'operazione restauro ultimata per Pasqua. A giorni la scelta del gestore



RIVA. La metà dei serramenti è già al suo posto. Il lavoro più grosso da portare a termine, ad occhio, sembra quello dei pavimenti interni e della grande piazza affacciata al lago. Poi le tinteggiature, le luci e gli arredi. Fermo restando che per questi (soprattutto per quanto riguarda la cucina del ristorante) sarà necessariamente il gestore della rinnovata struttura a dettare qualche necessità «pratica» e qualche inevitabile preferenza. Sissignori. L'operazione restauro della Spiaggia degli Olivi - pilotata dalla Lido spa di Marco Tanas e ideata dall'architetto Gianni Calzà con rispetto assoluto del progetto originario del grande Maroni - è ormai al traguardo. Anche uno sguardo profano come il nostro può facilmente suggerire che l'obiettivo di aprire la struttura al pubblico per la prossima Pasqua non solo è alla portata, ma può essere addirittura anticipato. Proprio per questo la Lido spa - società pubblica a cui il Comune di Riva ha affidato il compito di far tornare agli antichi splendori il «salotto buono» del turismo benacense - ha deciso di accelerare al massimo la scelta del soggetto privato a cui affidare, appunto a partire dalla prossima primavera, la gestione di questo «monumento» multi-uso che Tanas ha sempre amato definire la struttura chic (per turisti e non) «dal cappuccino del mattino all'ultimo drink al chiarore della luna».  Originariamente l'affido della gestione di Spiaggia Olivi era stato legato ad un concorso. C'erano stati anche due bandi. Il primo deserto. Il secondo con un solo partecipante, la cui offerta - pur apprezzabile - non era stata ritenuta idonea dalla commissione giudicante. Questa procedura, a giudizio di Tanas, non era però stata fallimentare. Anzi, aveva avuto il merito di «muovere le acque» e - mentre avanzavano i lavori di restauro e la nuova struttura prendeva forma - di avvicinare decine di imprenditori al cantiere di Spiaggia Olivi. Così ora, di offerte per andare a gestire il locale e di «inventarne» le sinergie con il turismo rivano, se ne sono aggiunte tre. Una che fa capo a Cristian Miorelli, un'altra di una società di operatori locali e trentini, una terza (orchestrata dall'operatore finanziario Levi) che chiamarebbe in causa anche le gestioni del Caffè Florian di Venezia e del Du Lac di Riva. E' tra queste offerte (dove il canone d'affitto è di 120mila euro all'anno: la misura stabilita per rientrare progressivamente da un investimento pari a circa 3 milioni di euro) che Lido spa entro 2-3 settimane sceglierà quella giudicata più adatta a regalare alla città la perla mancante. (s.m.)













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