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Rifiuti trentini a Bolzano: c’è l’intesa

Caramaschi: «I Verdi? Nessun problema». Theiner: «Sì ad uno scambio con il Trentino». Attese 13-20 mila tonnellate in più


di Massimiliano Bona


TRENTO. L'assessore provinciale Richard Theiner lo aveva promesso: «Sull'inceneritore raggiungeremo un accordo con Bolzano (sull'import di rifiuti da Trento), entro l'autunno». E così sarà al 99%, prova ne sia che una prima bozza dell'intesa sarà discussa oggi dalla giunta comunale su proposta del sindaco Renzo Caramaschi, che nega problemi con i Verdi. «È vero, ne parleremo oggi. E non credo ci saranno resistenze da parte degli alleati. Per noi è un tema importante, legato anche alla necessità di sfruttare al meglio il teleriscaldamento». Chiaro il messaggio di Theiner in Consiglio: «Una parte dei nostri rifiuti biologici viene trasferita in Trentino: uno scambio deve essere accettato».

L'accordo. L'obiettivo è quello di far funzionare l'impianto a pieno regime, come prevede il decreto «Sblocca Italia». Se ciò non dovesse avvenire in tempi ragionevolmente brevi il Governo potrebbe procedere addirittura al commissariamento, sottraendo la gestione ad Eco Center. Attualmente il termovalorizzatore brucia 110 mila tonnellate di rifiuti l'anno, ma per sfruttarne al meglio le potenzialità bisognerebbe arrivare almeno a 125 mila (meglio ancora 130 mila). Ecco allora che Bolzano potrebbe dare il via libera allo smaltimento di rifiuti residui trentini per 13-20 mila tonnellate l'anno. Si tratterebbe di rifiuti uguali in tutto e per tutto a quelli altoatesini, provenienti dalle valli di Fiemme e Fassa. L'assessore Theiner proprio l'altro giorno in Consiglio provinciale ha sottolineato come lo scambio di rifiuti con Trento - in caso di necessità - sia più che sensato. Per adesso è Trento a smaltire una piccola parte dei nostri rifiuti. Si tratterebbe, dunque, di rendere il favore ai vicini.

Le tariffe. A fissare le tariffe per Trento è lo stesso decreto «Sblocca Italia», che prevede per Province e Regioni confinanti 20 euro in più a tonnellata rispetto ai Comuni della Provincia in cui si trova l'impianto. Oggi i Comuni altoatesini pagano ad Eco Center 81 euro a tonnellata, pertanto Trento per la sua parte dovrebbe sborsarne 101 a tonnellata. E le tariffe altoatesine, è bene sottolinearlo, sono tra le più convenienti d'Italia.

Il si di Bolzano. Il via libera della giunta del capoluogo è condizione necessaria per consentire alla Provincia di trattare, poi, con Trento. L'assessore Mauro Gilmozzi - che nella scorsa legislatura aveva discusso a lungo della questione con l'altoatesino Florian Mussner - si è sempre detto pronto a sedersi attorno a un tavolo. Mai come in questo momento, dunque, la firma di un accordo reciprocamente soddisfacente sembra vicina.

Trento alla finestra. «Non possiamo che dare la nostra massima disponibilità - ha commentato ieri Mauro Gilmozzi - ma senza forzature. Con Bolzano, anche su quest'argomento, ci stiamo confrontando da tempo. Non è una cosa che si deve fare per forza, ma che si può fare». In realtà Comune e Provincia, almeno a Bolzano, vogliono stringere i tempi. «Per riuscire davvero nell'intento - commenta un tecnico - dovremmo importare come minimo 13 mila tonnellate».













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