«Riduciamo consiglieri e commissioni»

La proposta di Graziola (Upt) per ridurre i costi della politica accorpando anche le circoscrizioni



ROVERETO. «Dobbiamo chiederci quale senso abbia mantenere un consiglio comunale di ben quaranta consiglieri in una realtà così piccola». Ad esprimersi in questi termini, parlando dei costi della politica, è Beppino Graziola, consigliere comunale del Pd che interviene nel dibattito aperto dal segretario del Pd Fabiano Lorandi il quale ricordava che già il 13 settembre dello scorso anno un documento votato dai democratici (e finora rimasto sulla carta in attesa di un confronto fra tutte le forze politiche) prevedeva la riduzione a 30/32 consiglieri: «Non possiamo averne di più di Bologna o Padova».

Graziola ricorda come «siano ben 123 i nostri ex consiglieri regionali che si dividono una torta di oltre nove milioni di euro per i cosiddetti vitalizi che vanno da un minimo di 1500 ad un massimo di 6800 euro netti al mese. Gli elenchi completi, con nomi e cognomi, dopo anni di reistenze alla loro divulgazione sono stati pubblicati per intero dal Trentino. E’ giusto che si sappia che in tempo di crisi economica senza precedenti permangono queste sacche di assoluto privilegio. Ed è vergognoso che i vitalizi continuino ad essere erogati anche a quegli esponenti che hanno avuto la loro carriera segnata da guai giudiziari, anche per reati commessi contro la pubblica amministrazione, e che gli stessi siano cumulabili con altre pensioni».

Tornando nell’ambito comunale «è necessario che arrivi un segnale forte e concreto anche da parte nostra con qualche intervento strutturale che rappresenti un segno di serietà e concretezza: dobbiamo per questo interrogarci quale senso abbia mantenere sette circoscrizioni una piccola città come Rovereto e se non sia il caso di fare qualche accorpamento. Dobbiamo chiderci quale senso abbia mantenere attive quattro commissioni consiliari, ciascuna composta di ben 14 consiglieri comunali che percepiscono il gettone di presenza considerato che i loro ragionamenti e le loro discussioni vengono molto spesso duplicate in consiglio con il conseguente raddoppio dei tempi e dei costi. Ma soprattutto - conclude l’esponente Upt Graziola - dobbiamo chiederci quale senso abbia mantenere un consiglio comunale di quaranta consiglieri per una realtà così piccola».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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