Rettore, per il dopo Bassi spunta Michele Nicoletti

Il segretario provinciale del Pd sostenuto dai presidi di Giurisprudenza e Lettere Dovrà dimettersi dall’incarico politico e dalle Commissioni dei sei e dei dodici


di Paolo Morando


TRENTO. Michele Nicoletti in campo per la carica di rettore. E con buone probabilità di diventare il candidato favorito per succedere a Davide Bassi, il cui mandato scade il 31 ottobre: per ottenere il maggior numero di consensi possibile attorno al suo nome, sarebbero infatti già al lavoro “grandi elettori” di peso come il preside di Giurisprudenza Roberto Toniatti e quello di Lettere e filosofia Maurizio Giangiulio. La notizia è clamorosa e promette di scuotere non solo l’ateneo ma l’intera politica trentina: ordinario di Filosofia della politica, Nicoletti è infatti anche il segretario provinciale del Pd, da quando vinse le primarie il 25 ottobre del 2009. E in precedenza, nel giugno dello stesso anno, ne è stato candidato all’europarlamento. Quanto il doppio ruolo di docente universitario e politico possa diventare imbarazzante, Nicoletti d’altra parte lo già provato sulla propria pelle poche settimane fa, quando in marzo il governo procedette al rinnovo delle nomine di propria competenza nelle Commissioni dei sei e dei dodici. Nel quartetto individuato dal ministro per gli Affari regionali Piero Gnudi figurava appunto anche il suo nome: ma appunto come “tecnico”, per via del suo incarico universitario, sorvolando con una certa disinvoltura sulla connotazione politica. Il che aveva sollevato aspre polemiche, in particolare da parte della Lega Nord, il cui deputato Maurizio Fugatti aveva dovuto “cedere” il posto proprio al leader del Pd. Per evitare un nuovo caso, è chiaro che Nicoletti dovrà abbandonare l’incarico politico, nel quale forse in questi mesi, considerando il suo profilo di studioso, non sempre è stato a suo agio. E dovrà farlo presto: il nuovo Statuto dell’Università, infatti, all’articolo 5 che disciplina l’elezione del rettore, prevede la costituzione del Comitato per le candidature a rettore almeno sei mesi prima della scadenza del mandato. In teoria dunque già entro la fine del mese. Peraltro lo Statuto, appena approvato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sarò operativo a tutti gli effetti solo a partire dall’8 maggio, rendendo così di fatto impossibile rispettare i termini previsti. Facile prevedere dunque che la “macchina” elettorale dell’ateneo si metterà in moto già all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo Statuto. Nicoletti rettore garantirebbe l’alternanza tra gli accademici del polo umanistico e di quello scientifico, cioè della città e della collina. Ma soprattutto sarebbe graditissimo allo stesso presidente della Provincia Lorenzo Dellai, della cui coalizione di maggioranza provinciale il Pd è la forza maggiore. E oltre che quelli politici, sono noti i rapporti di stima anche personale tra il governatore e Nicoletti. Le cui dimissioni dalla segreteria del Pd (e ovviamente anche da Sei e Dodici), proprio nell’anno che precede le elezioni provinciali, aprirebbe le porte a scenari ancora tutti da definire.

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