Rapina serale in centro, preso grazie all’iPhone

Giovane in bici strappa di mano il telefono ad un ragazzo. Dopo l’inseguimento a piedi scatta quello tecnologico: individuato grazie al gps, è stato arrestato dai carabinieri



TRENTO. Rapinato del suo iPhone da un ragazzo in bicicletta che poi è stato trovato dai carabinieri grazie ad un applicazione dello stesso telefono. Si tratta di «trova il mio iPhone» che permette al proprietario del cellulare in questione di poterlo lasciare con relativa calma ovunque perché grazie al sistema di localizzazione può essere facilmente rintracciato. Ma, e il caso avvenuto a Trento nella notte fra sabato e domenica, consente anche di arrestare un rapinatore.

Ma torniamo ai fatti. Sono le 22 di sabato sera e un gruppo di amici sta chiacchierando e camminando in largo Carducci. Uno di questi aveva il suo telefonino, un iPhone 5, in mano. Forse voleva fare una foto o mostrare qualcosa agli altri, ma all’improvviso si è ritrovato con la mano vuota. Cos’era successo? Era stato scippato ad opera di un ragazzo che gli avea rubato il telefonino passando con la bicicletta. Dopo lo stupore (un furto diventato poi rapina per le minacce, in pieno centro a Trento alle 10 di sera, non è certamente una cosa che ti aspetti), il derubato e gli amici si sono messi all’inseguimento del ladro. Che, per cercare di dissuaderli, li ha minacciati pesantemente - anche di morte - riuscendo così a garantirsi la fuga. A questo punto i ragazzi hanno chiamato i carabinieri. Ma hanno anche attivato l’app «Trova il mio iPhone», sul telefonino di un amico del derubato. Si tratta di un’applicazione di fatto permette la localizzazione del dispositivo che si sta cercando. Che viene segnalato su una mappa, spostamenti compresi. Dati importanti per i militari che in meno di un’ora sono riusciti ad arrivare al rapinato. Si tratta di un ragazzo trentino di 21 anni già conosciuto alle forze dell’ordine. Ed è stato beccato in piazza Mosna ed aveva appena attraversato i binari della ferrovia per cercare una via di fuga più immediata. È stato quindi arrestato con l’accusa di rapina impropria in un indagine lampo che ha messo in luce una perfetta «collaborazione» fra le forze dell’ordine e le nuove tecnologie. In questo caso un’applicazione pensata per soccorrere i distratti, chi perde il telefono fra le pieghe del divano o in auto, ma utile anche per rintracciare i ladri. Ieri mattina il ragazzo è stato portato davanti al giudice per la direttissima ed è stata scelta la via del patteggiamento. L’accordo fra accusa e difesa ratificato dal giudice è stato ad un anno di reclusione e al pagamento di una multa da 600 euro. C’è stata anche la sospensione condizionale della pena e quindi l’immediata scarcerazione del ragazzo. (m.d.)

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