il colpo

Rapina in pieno giorno in tabaccheria

Riva, l’uomo, coperto da una sciarpa, si fa consegnare l’incasso dalla titolare. «Parlava italiano, mi ha fatto capire di avere una pistola in tasca ed è fuggito»


di Matteo Cassol


RIVA. «Il brutto non è stato oggi pomeriggio, ma lo sarà da domani. Perché ogni volta che entrerà in tabaccheria una persona con la sciarpa sulla bocca mi verrà il terrore». Chi parla è Renata Vettori, la titolare della rivendita tabacchi di viale Damiano Chiesa, che ieri pomeriggio ha subito una rapina. Il malvivente, avvolto in un grosso giaccone scuro e coperto da una grossa sciarpa - facendo intendere di avere un’arma nelle tasche del giaccone - si è fatto consegnare il bottino del pomeriggio, custodito all’interno del cassetto sotto la cassa principale. Ai carabinieri Renata Vettori avrebbe detto una cifra che si aggira sui 700 euro. Un film ad alto tasso di adrenalina, durato un paio di minuti, sicuramente eterni per la titolare del tabacchino, durante i quali nessuno ha fatto capolino all’interno della tabaccheria. Ottenuto il denaro, il personaggio si è dileguato in un amen, intimando alla donna di non avvisare alcuno. Invece la signora, appena l’uomo ha imboccato la porta, ha preso in mano il cellulare e ha avvisato il 112. Dalla centrale operativa dei carabinieri è stato diramato l’allarme. Ma quando le gazzelle dei carabinieri («sono stati velocissimi», racconta ancora la vittima della rapina), dell’uomo non c’era più traccia. Era riuscito a dileguarsi senza farsi notare. Ora i carabinieri sperano di ottenere informazioni utili usando le immagini delle telecamere esterne collocate su alcuni edifici vicini.

Torniamo indietro.

Sono da poco trascorse le 15.30 di ieri. «Avevo appena aperto il tabacchino e avevo servito cinque, sei clienti - racconta Renata Vettori - ero proprio davanti all’entrata quando ho visto entrare questa persona con un giubbotto calato fino agli occhi, con una sciarpa che gli copriva tutta la faccia, si è avvicinato e, in italiano, con tono fermo e deciso, mi ha detto di consegnargli tutto il denaro». Renata Vettori ha mantenuto il sangue freddo. «Preso i soldi se n’è andato, non mi ha mai mostrato una pistola, ma l’ha nominata, senza mai togliere le mani dalle tasche - afferma ancora Renata Vettori - io mi sono fidata delle sue parole e gli ho dato i soldi». Poi il ragazzo («alto circa un metro e sessanta, magro, ha parlato in modo sottile, deciso», racconta ancora), è scappato. Senza correre.

Prima di uscire dalla porta il malvivente si è girato verso la donna: «Mi ha detto di non chiamare nessuno per due minuti, io sono corsa anche fuori dalla tabaccheria, ma ormai non c’era più». In pochi minuti, sul posto sono arrivati i carabinieri e la polizia. Ma del rapinatore non c’era più traccia. Anche attorno nessuno aveva notato niente di particolare. «Vediamo come va da domani, perché avrò timore ogni volta che qualcuno entra troppo coperto in tabaccheria», conclude Renata Vettori. (n.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano