il caso

Ragazzina di 12 anni adescata via «WhatsApp»

E’ una delle indagini risolte nel 2014 dalla polizia postale: due adulti in manette dopo che si erano fatti inviare foto di nudo della adolescente



TRENTO.

Prima l’hanno adescata su Facebook. Si sono finti amici e poi si sono fatti dare il numero di telefono. A partire da quel momento due adulti sconosciuti sono entrati nella vita di una ragazzina di 12 anni di Trento e l’hanno trasformata in un incubo. Un incubo finito grazie all’attenzione della madre che si era accorta che qualcosa non andava e grazie alla polizia postale che ha individuato i due. Si facevano mandare dalla ragazzina fotografie che la ritraevano nuda e in pose erotiche. Sono stati molto convincenti e sono riusciti a farsi mandare sempre più immagini tramite il messenger Whatsapp. La ragazzina aveva indicato la propria età in maniera precisa, i due lupi del web che l’hanno circuita, invece, si sono ben guardati dal dire che sono adulti. Benché la ragazzina di volta in volta abbia provveduto a cancellare le suddette immagini dal proprio telefono, gli inquirenti, con professionalità, sono riusciti a recuperare quelle immagini, nonché una serie di altri dati che hanno consentito l’identificazione certa dei due adulti . Di seguito sono state disposte una serie di perquisizioni, che hanno interessato gran parte del territorio nazionale, che hanno permesso di sequestrare il materiale info – telematico in possesso ai soggetti che erano in contatto con la minore. Dai successivi accertamenti sui computer e sui telefoni sequestrati, sono emerse tutte le responsabilità a carico degli indagati che sono stati arrestati. Questa non è che una delle tante inchiesta seguite dalla Polizia postale di Trento nel 2014.

Andando nel dettaglio sono stati eseguiti eseguito 3 arresti per reati relativi a pedopornografia (nello specifico un arresto per atti sessuali con minorenne e 2 arresti per istigazione a pratiche di pedofilia). Due persone sono state denunciate per detenzione di materiale pedopornografico. E’ stata svolta un’indagine relativa alla prostituzione minorile. Sono state eseguite 4 perquisizioni con sequestro di 9763 Gigabyte di materiale. Inoltre sono state eseguite 5 perizie tecniche, connesse all’attività di perquisizione e sequestro.

A questi dati si accompagna l’intensa attività di monitoraggio della rete internet, relativa all’individuazione e segnalazione ( per inserimento in black list) di siti web a carattere pedopornografico.

Particolare attenzione è stata rivolta all’individuazione dei minori vittime di abusi sessuali anche in riferimento a materiale sessuale autoprodotto (selfie) immesso in rete volontariamente o per vendetta da adulti e coetanei. Nell’ambito dell’attività di conoscenza del mondo informatico, dell’utilizzo consapevole della rete e dell’informazione ai più giovani, soprattutto in ambito scolastico, sono state effettuati 124 incontri destinati a circa 3800 utenti. Intensa anche l’attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici ai danni dei sistemi e dei servizi di Home Bankig.













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